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IMG_20221017_165256_793.jpgOspitiamo il comunicato dell'iniziativa organizzata dalla Casa del Popolo di Teramo domani per parlare del caro bollette e delle campagne avviate in Italia per combattere tali rincari.

 
È ORA DI DIRE BASTA!
NO AUMENTI NO RINCARI!
 
MERCOLEDÌ 19 OTTOBRE ASSEMBLEA 
 
È necessario un nuovo protagonismo politico da parte delle lavoratrici e dei lavoratori.
 
Anche a Teramo bisogna lanciare proposte concrete per combattere la grave crisi energetica causata dallo scontro NATO - Russia, sta accadendo all'estero, sta accadendo nel resto d'Italia.
 
Protestare certamente, ma non solo. Soluzioni reali contro speculazioni ed extraprofitti. Il capitale ha gettato la maschera del progresso per mostrarsi nel suo vero aspetto di vampiro delle sostanze delle lavoratrici e dei lavoratori. 
 
È ora di dire basta!
 
Alla Casa del Popolo di Teramo al civico 52 di via Nazario Sauro si terrá mercoledì alle 20 una prima assemblea aperta a tutte le persone interessate e volenterose di darsi da fare per agire sulla situazione presente e cambiarla.
 
Campagna elettorale, elezioni e successive evoluzioni ci hanno mostrato come la politica rappresentativa non dia risposte che non siano quelle del grande capitale sfruttatore e delle collegate istituzione finanziarie e bancarie, le esigenze quotidiane dei lavoratori e delle lavoratrici non sono importanti, siamo solo olive da spremere per raccogliere l'olio del nostro lavoro.
 
Le bollette elevatissime, i costi dell'abitare e le spese per sopravvivere diventano sempre meno affrontabili per un numero sempre maggiore di persone, di contro le speculazioni e gli extraprofitti delle compagnie energetiche sono in costante crescita.
 
Un esempio per provare a essere piú chiari: il gasolio costa piú della benzina, questa è una speculazione palese ed evidente che incide parecchio nella vita lavorativa e non solo di milioni di lavoratrici e lavoratori; una speculazione alla luce del sole per la quale nessun partito politico ha speso mezza parola o fatto qualcosa per modificarla.
 
Abbiamo lasciato la palla in mano alla classe dirigente per troppo tempo, una classe dirigente tremendamente incapace, è sotto gli occhi di tutti. È giunto il momento di prenderci noi la palla e cambiare le regole del gioco, ma questa metafora è fuorviante, perchè non si tratta di un gioco, ma delle nostre vite.