Dopo la SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO (leggi qui), il gestore degli impianti dei Prati, Marco Finori, dovrebbe riconsegnare tutto alla Gran Sasso Teramano, entro l'8 novembre. Ma andrà così?
«Se riconsegnare o meno, lo deciderò nelle prossime ore, di concerto con i miei legali, ai quali darò mandato di avviare immediatamente un’azione civile contro la Gran Sasso Teramano e la Provincia di Teramo - spiega Finori - è inutile dire che questa sentenza, alla luce del precedente pronunciamento del Tar era, da parte nostra, attesa proprio con queste conclusioni, ma era questo che volevamo, perché ci consente di definire quale sia la sede deputata alla trattazione di questa vicenda, e non è più quella della Giustizia amministrativa, ma quella della Giustizia Civile».
Dunque, si apre un altro fronte? «Sì, la Gran Sasso Teramano e la Provincia di Teramo ne hanno fatte di ogni, nei miei confronti, con azioni che io ritengo siano state estremamente dannose e per le quali devo e voglio chiedere giustizia - continua Finori - e il ricorso in sede civile mi consente, tra l’altro, di andare indietro di cinque anni e chiedere al magistrato di valutare un gran numero di episodi, per alcuni dei quali ho anche avviato un’azione penale, che ha già raccolto quattro successive integrazioni e che configura, a parere mio e dei mie legali, una serie di reati anche di una certa gravità».