E' nulla la nomina del Csm di Ettore Picardi a procuratore capo del Tribunale di Teramo. Lo ha deciso il Tar del Lazio, con una sentenza con la quale ha accolto un ricorso proposto dal procuratore di Vasto, Giampiero Di Florio. In sostanza i giudici hanno ritenuto violati i «principi in ordine alla considerazione degli indicatori attitudinali» previsti per l'assegnazione dell'incarico.
Secondo Di Florio, il Csm avrebbe «sminuito», si legge sul Messaggero in edicola stamattina, il suo profilo professionale e non avrebbe dato il giusto peso al suo incarico di capo di una Procura, esperienza del tutto assente nel curriculum del concorrente. Il Tar ha ritenuto fondato il motivo di ricorso, perché le valutazioni del Csm «non si pongono in linea con la normativa di riferimento e con i principi affermati dalla giurisprudenza sulla ponderazione degli elementi da considerare ai fini della nomina. Il Csm, infatti, ha stimato più rilevanti le esperienze del dottor Picardi, nello svolgimento delle funzioni requirenti in secondo grado e nel coordinamento delle procure del distretto in materia ambientale, al fine di dedurne un'attitudine specifica direttiva che non appare, però, idonea a bilanciare l'effettiva esperienza direttiva del ricorrente».