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Fa notizia sui giornali la morte della giovane insegnante, attrice e animatrice dei bambini, originaria di Silvi morta sulla *SS260 a Pizzoli (AQ)* in un grave incidente stradale mentre andava al lavoro. La Polizia stradale in poche ore di rilievo delle velocità su quella strada ha fatto 9 verbali per eccesso di velocità con *4 ritiri di patente* (velocità molto superiori a quelle consentite) e 39 punti complessivamente decurtati dalle patenti. Se si dà uno sguardo su Google Street View alla SS260 si vedrà una cosiddetta "superstrada", di *tipo C* a carreggiata unica, con banchine, di 10-12 m di larghezza, con poche intersezioni su corsie di accelerazione, spesso con rettifili e curve ad ampio raggio di curvatura. Si vedono segnali con limite di velocità a 70 kmh. Ma quel tipo di strada, extraurbana secondaria, ha un limite da codice  di 90 kmh e le caratteristiche geometriche sono tali da favorire facilmente velocità superiori a 100 kmh. Uno scontro a quelle velocità è quasi sempre mortale. In caso di incidente si pensa che sia sempre e solo *colpa del guidatore* che non ha rispettato la segnaletica stradale. In realtà chi si occupa di sicurezza stradale sa che i fattori di un incidente possono essere 3 e la loro interazione: *l'uomo,* *il *veicolo,* *l'ambiente* ovvero il contesto stradale. Quando su una strada o in un punto si succedono più volte degli incidenti, è molto probabile che sia proprio la strada e le sue caratteristiche il fattore principale dell’incidente. Mi domando se si facciano delle *analisi di traffico* che misurino le velocità reali di circolazione sulla strada, ossia la *velocità effettiva*, consentita dalla strada, nelle diverse ore del giorno e della notte. Quella che tecnicamente si chiama dell'85esimo percentile, che viene superata solo da 15 automobilisti su 100. Ha senso mettere un limite di velocità inferiore alla velocità effettiva, solo se si adottano misure fisiche sulla strada per abbassare la velocità effettiva, non solo di segnaletica, affinché il limite sia efficace e poter colpire i pochi trasgressori. Tali potrebbero essere misure di moderazione del traffico (canalizzazioni, deflessioni orizzontali, rotatorie idonee alle intersezioni, fasce di bordo corsia ad effetto vibratorio, spartitraffico fisici...). Credo che, visto il ripetersi di incidenti gravi su quella strada, ed il comportamento di guida diffusamente a rischio, occorrerebbe una *Safety Audit* per valutare i fattori di rischio della strada, ed intervenire poi con dispositivi e modificando le caratteristiche geometriche della strada , per abbassare tale rischio. Non basterà la sola segnaletica stradale e le multe occasionali. Spero che Anas abbia un programma di interventi per la sicurezza stradale in relazione alla pericolosità rilevata della rete. SS260 è una di quelle strade su cui intervenire. Occorre intervenire, anche per rispetto ai famigliari e alle vittime della strada. 

 

G. Di Giampietro, arch, PhD -
Webstrade.it. Progetto di strade, sicurezza stradale, urbanistica, ambiente.