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Centinaia di capi e accessori contraffatti, copie false di noti brand della moda nazionale e internazionale, accuratamente stoccati in casa prima di essere commercializzati abusivamente.

Questi i risultati dagli ultimi controlli economici del territorio provinciale effettuati nell’ambito del piano d’azione “Stop Fake” dalle pattuglie dei baschi verdi del Gruppo di Pescara.

A finire nei guai un disoccupato di etnia senegalese, con precedenti penali specifici, trovato in casa in flagranza dei reati di contraffazione e ricettazione, per cui è scattata la denuncia.

Durante una perquisizione, infatti, i finanzieri hanno rinvenuto negli angoli dell’abitazione una sorta di piattaforma logistica del fake.

In pratica, un vero e proprio magazzino in house, deposito di articoli d’abbigliamento di scarsa qualità e privi di etichettatura regolare, che serve a certificare l’azienda produttrice autorizzata dalla casa madre a detenere i diritti di tutela dei marchi riprodotti.

Scatoloni pieni di borse e vestiti dalla manifattura e composizione materiale altamente scadenti dunque, oltreché sprovvisti dell’indicazione del prezzo di vendita, perché presumibilmente destinati a una contrattazione verbale, tipica dello smercio su strada. I militari hanno provveduto al loro sequestro e ritiro dal mercato.

Anche in questo caso, i prodotti del settore d’abbigliamento dei grandi marchi di lusso, specie quelli Made in Italy, risultano tra le principali categorie di articoli prodotti dalla filiera del tarocco, gestita dai contraffattori dell’alta moda per conseguire illeciti vantaggi economici a scapito dei consumatori, i quali acquistano incautamente e senza garanzie dei più elementari standard di sicurezza.

A confermare la tendenza, l’ultimo rapporto del Ministero dello Sviluppo Economico che attesta come la moda risulti essere tra i settori più colpiti dal business della contraffazione: solo negli ultimi dieci anni, la Guardia di Finanza e l’Agenzia della Dogane hanno sequestrato quasi 110 milioni di articoli di abbigliamento e accessori contraffatti. Nel solo 2021 effettuati: 4.623 sequestri di abbigliamento, sottraendo al mercato del falso oltre 3 milioni di articoli, e 3.325 sequestri di accessori, confiscando oltre 1 milione e 100 mila pezzi. Sequestri che, complessivamente, rispetto al 2020, sono più che raddoppiati.

Il monito è chiaro: attenzione all’acquisto di beni contraffatti altamente nocivi per la salute e l’ambiente, in quanto non fabbricati nel rispetto dei criteri di qualità e sicurezza stabiliti dall’azienda titolare del diritto di proprietà intellettuale e, spesso, realizzati con materiali tossici e non a norma e attraverso processi di lavorazione molto pericolosi.

Per dubbi o segnalazioni, è possibile contattare il 117, il numero di pubblica utilità della Guardia di Finanza sempre a disposizione dei cittadini.