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Schermata_2023-01-13_alle_12.00.43.png«Nessuna incuria e nessun mancato controllo, la storia del cimitero di Abetemozzo è un’altra…».


Il Sindaco di Torricella Sicura, Daniele Palumbi (foto sotto), interviene sul caso delle tombe violate e del teschio scomparso (LEGGI QUI)  per sottolineare i contorni della vicenda e spiegare, nel dettaglio, come sono andate le cose, cominciando proprio da quei loculi devastati.

«E’ vero, c’è stata un’azione vandalica, ma è stata facilitata dal fatto che quei loculi erano già gravemente compromessi dalla mancata manutenzione operata dalla famiglia dei defunti… una mancata manutenzione che, a causa di infiltrazioni di acqua, aveva provocato il crollo dei solai interni, cosa ben nota agli stessi familiari visto che, anni fa, nel tamponare le infiltrazioni dal tetto, avevano deciso di non sistemare gli interni, per questo quando sono arrivati i vandali, non hanno avuto problemi nell’aprire quelle tombe, già malmesse e fatiscenti, cosa che invece non gli è riuscita in altri loculi, dove hanno potuto solo rompere la lapide ma non violare il loculo».


Sindaco, è per questo che lei ha emanato un’ordinanza per il ripristino dei loculi, a carico della famiglia?

«Certo, si tratta di loculi privati, il Comune non ha titolo per intervenire, anche perché si tratta di scelte delicate, anche dal punto di vista umano e deve essere la famiglia ad affrontarle, anche sulla scelta della destinazione dei resti dei parenti scomparsi - continua il Primo cittadino di Torricella - io ho emanato l’ordinanza per la chiusura del cimitero, perché si era venuta a creare una situazione anche pericolosa per la salute pubblica, e alla famiglia ho concesso quindici giorni per intervenire, anche se poi è stata necessaria una seconda ordinanza, perché non si ottemperava alla prima…»

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Poi, però, i lavori sono stati fatti

«Sono state eseguite le estumulazioni e i resti delle persone ospitate nei tre loculi, che non sono più agibili, sono stati trasferiti, senza alcuna spesa per la famiglia, nell’ossario del Cimitero di Piano Grande…»

Si diceva di un cancello sempre aperto



«No, quel cancello non è sempre aperto, anzi, e non è vero che il Comune non ha un’attenzione particolare per i cimiteri, al contrario: noi abbiamo un grande rispetto per i luoghi che ospitano i nostri cari, basti pensare che ogni anno, a novembre, il Comune accende gratuitamente una lampada votiva in ogni tomba, proprio per ricordare i nostri defunti - continua Palumbi - e adesso sta per partire un programma di investimenti proprio sui cimiteri, che prevede lavori per 150 mila euro a Corvacchiano, 50 mila a Magliano, 150mila a Poggio Valle, 430 mila a Santo Stefano, 300 mila a Villa Popolo, 750 mila nel Capoluogo e 150 mila proprio per Abetemozzo»