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«Credo che l Amministrazione stia perdendo il senso della misura. Pur di fare vedere che si fanno le piste ciclabili e pedonali queste si costruiscono nei modi e negli spazi più impensabili. L'importante è poter dire: "Teramo ha le piste ciclopedonali. Teramo è una città a misura d'uomo". Poi che le piste ciclabili e i percorsi pedonali siano a due centimetri dagli scarichi degli autobus, che i camion non abbiano lo spazio necessario e si vedano costretti a invadere le piste, non ha importanza. E’ indispensabile potersi fregiare del titolo: Teramo è una città a misura d'uomo. Teramo ha le piste ciclopedonali. Venite gente a rischiare la pelle passando nelle piste volute dall'amministrazione comunale, pur di spendere i nostri contributi pubblici.

Personalmente ho un'altra concezione di tutela della salute. L'attività fisica va fatta in sicurezza. In ambiente salubre. Non in mezzo allo smog, con il rischio di essere investiti alla minima distrazione. Non si risolve il problema dei trasporti con soluzioni puerili.
Basta vedere le ultime piste disegnate ieri lungo viale Crispi. Hanno disegnato delle carreggiate della larghezza minima di circa due metri e venti comprese le strisce a terra. Il codice della strada prevede una larghezza di minimo 2 metri e 80 cm. Infatti è sufficiente guardare la foto allegata. Le ruote dell’autobus a malapena entrano nello spazio disegnato a terra. Se si incrociano due autobus, uno “deve” invadere la pista ciclabile per evitare che gli specchietti retrovisori degli autobus si urtino vicendevolmente. Ed è semplicistico rispondere che le carreggiate sono “condivise” e che quindi possono essere utilizzate vicendevolmente. Una volta che ci scappa il morto voglio vedere chi racconta al povero cristo che stava percorrendo una pista “condivisa”!”

 

Siriano Cordoni coordinatore
Area BiancoRossa Teramo