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teramo-mare-2.jpgSi è costituito sabato 25 u. s. il comitato “Terralieta val Tordino composto da numerosi cittadini, proprietari dei terreni coinvolti dal progetto del quarto lotto della superstradaTeramo mare. Il comitato, di cui sono stati nominati presidente Daniela De Angelis e consiglieri Salvatore D’Ascenzo e Floriano D’Andrea Ricchi, ha come obiettivo la tutela di una delle zone  più belle della costa teramana e di coloro che la abitano.

L'area che costeggia il fiume Tordino è, infatti, un territorio a forte vocazione agricola e imprenditoriale, fonte di sussistenza e lavoro per tante famiglie, oltre che scenario meraviglioso per la sua flora e per i tanti animali che lo abitano. Si tratta di un piccolo paradiso, zona di transito di uccelli migratori, in cui si trovano molte aziende agricole e attività che verranno spazzate via dalla costruzione dell'ultimo lotto della superstrada.

Il giorno 14 marzo, infatti, nonostante le molte richieste venute dai cittadini e dalle istituzioni in merito ad una modifica del tracciato (che corrisponderebbe ad uno spostamento del progetto per salvaguardare i territori), è stata pubblicata la lista degli espropri previsti per la realizzazione della superstrada. Entro 30 giorni si è reso necessario produrre delle osservazioni che insistano nuovamente sulla necessità di modificare il tracciato e salvaguardare un territorio così bello destinato a morire. La società Anas sembra comunque intenzionata a procedere senza ascoltare chi quel territorio lo vive.

Molte sono le associazioni ambientaliste e molti i cittadini che, unitamente al comune, si stanno muovendo con azioni legali e civili per fermare questo scempio. In pochi giorni la petizione lanciata su change.org dal comitato (petizione https://www.change.org/p/salviamo-la-natura-del-tordino-dall-asfalto/dashboard) ha raggiunto quasi le 500 firme, molte delle quali provenienti da altre regioni d’Italia, e molte ancora saranno le iniziative del Comitato pronto a dare battaglia in tutte le sedi si riterranno necessarie per vincere quella che è, comunque, una lotta difficile.