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AssessoreMariani a ScuolaNell'informativa che l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Abruzzo ha fatto alle OO.SS. sugli organici del personale docente per le scuole abruzzesi emerge che per l’anno scolastico 2023/24 si prevedono,  a livello regionale, 913 alunni in meno. La denuncia arriva dalla FLC CGIL Teramo.

Invece in provincia di Teramo ci saranno 194 alunni in più soprattutto per effetto dell'integrazione dei 280  bambini e bambine provenienti dall' Ucraina.  Un grande lavoro che in silenzio stanno facendo le scuole della provincia.  I docenti e tutto il personale, a volte  supportati da associazioni e da volontari, stanno dando una  dimostrazione di come sia importante  garantire le condizioni per integrare e per  non lasciare indietro coloro che sono stati costretti ad abbandonare le loro terre per effetto di una sciagurata guerra d'invasione.

Un percorso didattico difficile, viste le scarse risorse disponibili e il tempo scuola dedicato, comunque inclusivo  e di notevole rilievo. Tutto ciò  avrebbe bisogno di non contare solo sulla buona volontà del personale scolastico ma anche su  interventi massicci e sistematici della  politica locale e nazionale.  Purtroppo alla propaganda non fanno seguito azioni concretamente risolutive.

Infatti, gli organici dei docenti  non vengono aumentati in maniera adeguata per far fronte al nuovo scenario. Ci saranno  24 posti per l'insegnamento dell'educazione motoria nelle classi IV e V della primaria. I posti in organico docente saranno 3351 a cui vanno aggiunti 295  per il potenziamento e 777 di sostegno (rispetto ai 722 del 22-23). Aumentano solo i posti sul sostegno (+55), mentre gli altri resteranno invariati.

 Complessivamente sono previsti 4423 posti in organico docente per il prossimo anno scolastico 2023-24.


Nell’attribuzione degli organici continuano ad essere penalizzate le aree interne e i territori soggetti a spopolamento, in quanto il calcolo  viene fatto in base al  DPR 81/2009 che attribuisce i posti solo in percentuale al numero degli alunni. 


L'insufficienza di organici non consente di colmare i divari territoriali esistenti sia sul tempo scuola (poco tempo pieno alla primaria e scarso  tempo prolungato alla secondaria di secondo grado), sia sulle emergenza derivanti ad esempio dagli alunni stranieri presenti in provincia.

Le risorse per istruzione e formazione continuano ad essere erogare al lumicino, mentre occorrerebbe un cambio di passo per affrontare in maniera adeguata la complessità esistente nel contesto territoriale.