Spiagge e concessioni balneari, il tema caldo su cui la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, proprioin questi giorni, ha espresso il NO al rinnovo automatico: "Le concessioni di occupazione dellespiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di unaprocedura di selezione imparziale e trasparente". Cosa significa questo? Che i giudici nazionali e le autorità amministrative italiane sulle concessionibalneari sono tenuti ad applicare le norme del diritto europeo, disapplicando le disposizioni nazionalinon conformi. Nel nostro Rapporto Spiagge 2022 avevamo già evidenziato che negli ultimi 50 anni l'Italia ha perso40 milioni di metri quadrati di spiagge a causa dell’erosione costiera, oltre all’assenza di un regolareed affidabile censimento delle concessioni balneari, ed in generale di quelle del Demanio marittimo, che toccavano quota 12.166. Nel 2021 infatti si è registrato un incremento del +25% stabilimentibalneari operanti in Italia, rispetto a dieci anni fa. Ad oggi, in tante realtà del nostro Paese, le spiagge libere restano un miraggio, a causa dell’assenzadi una norma nazionale che stabilisca una percentuale massima di spiagge che si possono dare inconcessione ed è ancor più pericoloso il messaggio di continuare ad accupare spazi per accontentaretutti. “Non dobbiamo dimenticare - dichiara Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo - che, parlare di spiagge, significa anche parlare di sostenibilità ambientale. Non si possono immaginareconcessioni ovunque. Bisogna quindi procedere accelerando nella direzione della qualità esostenibilità ambientale, replicando quelle tante esperienze virtuose e green messe in campo già damolti lidi e apprezzate sempre più dai cittadini che cercano qualità e rispetto dell’ambiente egarantendo le spiagge libere.” Anche l’Abruzzo va tutelato dalla Costa dei trabocchi, con la sua infrastruttura la “Via Verde”, aquella teramana, dove la costa è già fortemente antropizzata e ci sono in media 5,5 concessioni ognikm di costa, cosa che ha portato la biodiversità locale ad impoverirsi. “Nel tratto della nostra costa - conclude Donatella Pavone, Presidente Legambiente Costateramana - abbiamo zone di pregio naturalistico come la Riserva Regionale del Borsacchio a Rosetodegli Abruzzi e l’area marina protetta a Silvi e Pineto ma anche spiagge come l’Oasi del fratino e dellacamomilla di mare a Giulianova. Non possiamo rischiare che queste spiagge vengano compromesse.Dobbiamo cercare di preservare il più possibile e rinaturalizzare le coste per combattere il fenomenodell’ erosione costiera, anche nell’ottica di promuovere e valorizzare un turismo attivo e sostenibile.”
Mauro Di Concetto