Davide De Felicibus, correva quella sera ed era ubriaco, in più guidava senza copertura assicurativa. Tutte questa serie di circostanze ha portato alla condanna in primo grado da parte del tribunale di Teramo a sette anni di carcere per l'uomo.
Scrive il giudice Lorenzo Prudenzano nella motivazione della condanna a De Felicibus deposita qualche giorno fa, tra l'altro ancora agli arresti domiciliari, e che lo scorso 22 agosto ha investito e ucciso la giovane rosetana Flavia Di Bonaventura (foto), 22 anni, e ferito i suoi due amici, Cristina e Simone, sulla statale 16 Adriatica a Pineto mentre tornavano a casa in bicicletta da una festa:
"Il grado della colpa ascrivibile all'imputato è elevatissimo, tenuto conto della concorrenza di guida in stato di ebbrezza e di guida a velocità più che doppia rispetto a quella massima consentita dalla legge, peraltro in orario notturno. Si deve aggiungere la scelleratezza dell'utilizzo di una vettura priva di copertura assicurativa. Non vanno dimenticati i precedenti di polizia relativi alla guida in stato di ebbrezza accertata nel 2010 e al danneggiamento di un'auto della Polizia di Stato», nel 2015. Ma, così come aggiunge sempre il giudice, non si può riconoscere neanche la circostanza attenuante delle concause «poiché le condotte di guida di Cristina e di Simone non paiono aver rivestito alcuna incidenza causale sull'urto dei veicoli. Entrambi mantenevano la destra, così come emerso dalla perizia della procura, diversamente da come sostenuto dalla difesa che ora appello. E lo farà puntando sulle condizioni di Simone che aveva bevuto prima di mettersi in sella alla bici con Flavia, ma sempre secondo il giudice «non emerge che esse avessero favorito improvvisi spostamenti del velocipede verso il centro della carreggiata".
La difesa di De Felicibus, l'avvocato Ida Nardi, ha annunciato ricorso in appello.