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TavolinigranditaliaIn risposta al nostro articolo (LEGGILO QUI) sul fatto che lo sbandierato avvio dei lavori su Palazzo Pompetti, annunciato con un inedito comunicato stampa condominiale da una condomina - per pura coincidenza madre di una strettissima assistente del Sindaco - abbiamo ricevuto una cortese nota da parte dell’amministratore dello stesso condominio, che chiarisce l’iter (come auspicavamo) e non smentisce, anzi: conferma che nel momento in cui - in piena campagna elettorale - il Primo cittadino annunciava l’avvio dei lavori del più grande cantiere cittadino, quei lavori in realtà non potevano cominciare. 

Leggiamo: «La pratica di richiesta di contributo per gli eventi sismici del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016 e 18 gennaio 2017, è in fase di perfezionamento».

Appunto, quindi l’annuncio era solo quello: un annuncio.

«La nota dell’Ufficio Speciale Ricostruzione a cui si riferisce l’ articolo è quello del 27.04.2023 Prot.0182967 che scaturisce da una seconda richiesta di integrazioni su aspetti assolutamente marginali tecnico-amministrativi rispetto ai quali, sia questa Amministrazione, che i progettisti incaricati, si stanno adoperando tempestivamente per la loro soluzione ai fini del perfezionamento della pratica che, è bene ricordare, gode già del Nulla Osta del Ministero dei Beni Culturali (essendo Palazzo Pompetti un edificio vincolato) e dell’autorizzazione dell’Ufficio del Genio Civile di Teramo e naturalmente il titolo edilizio rilasciato dal Comune di Teramo».

Sono “aspetti marginali”, si stanno “adoperando tempestivamente”, ma resta il fatto che, al momento attuale e, soprattutto, quando il Sindaco li ri-annuncia, confermando il comunicato condominiale, quei lavori non potevano cominciare.

E non possono cominciare neanche oggi.

Potranno, solo quando il preavviso di rigetto arrivato dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, troverà adeguata risposta.

«In una pratica complessa sotto l’aspetto tecnico-amministrativo com’è quella del caso di specie, le richieste di integrazioni sono assolutamente fisiologiche soprattutto in un caso come quello di Palazzo Pompetti caratterizzato da una proprietà molto frazionata dove, ognuno dei proprietari, deve rendere una moltitudine di dichiarazioni e produrre particolari documentazioni risalenti al momento dell’evento sismico».

Nessuno ne discute la complessità, quella che si discute è l’annuncite elettorale, che ha anticipato l’arrivo del decreto dell’Usr, divenendo un boomerang.

«Quindi in sintesi il progetto è già stato autorizzato da tutti gli Enti competenti, sono in fase di inoltro all’USR le integrazioni richieste per il perfezionamento del finanziamento tra cui l’individuazione dell’Impresa esecutrice avvenuta solo in data 17.04 c.a. è elemento indispensabile».

Quando tutto sarà a posto, i lavori potranno cominciare.

Ma solo allora.

Però, a quel punto, avremo già votato… e ad urne chiuse, gli annunci non servono.

ADAMO