E' un escursionista 52enne di Orvieto, Fabio Racanella. lo sciaplinista precipitato dalla Direttissima e morto oggi sul Gran Sasso. L'uomo è caduto dal lato teramano della vetta.
«Io sono ad arrampicare sulla Costiera Amalfitana, perché so bene che adesso, lassù, non è il caso di andare”. È lapidario Davide Di Giosafatte, il Presidente dee Guide Alpine d'Abruzzo, commentando il grave incidente di oggi, l'ennesimo, sul Gran Sasso. “Il meteo non prevedeva nulla di buono, ci sono state delle precipitazioni recenti e ci vuole una attenzione speciale: siamo a fine stagione, le temperature sono in aumento, entro mezzogiorno al massimo devi stare al sicuro proprio per l'instabilità della neve dovuta al calore - prosegue il capo delle Guide -. La stagione è 'andata’, lo ripeto a tutti, per fare quelle cose. Ora è troppo rischioso, oltre tutto c'è stata una grossa valanga nella Conca degli Invalidi, che testimonia la pericolosità della montagna».
Racanella era un istruttore alpinista, grande conoscitore e appassionato di montagna. E nello specifico anche del Gran Sasso, come emerge dalle foto che lui stesso aveva diffuso negli anni attraverso Facebook, ma anche dalle note del Club alpino italiano Cai a cui era iscritto e dai blog di settore che raccontano le imprese sue e della sua compagnia di amici appassionati sulle vette italiane.
La salma è stata trasportata all'obitorio dell'ospedale di Teramo.
NON BISOGNA ANDARE SUL GRAN SASSO
Davide Di Giosaffatte, ascoltato dall'Ansa, secondo cui invece le recenti abbondanti nevicate seguite alla pioggia e alle temperature tornate primaverili avrebbero sconsigliato l'uso degli sci in alta quota come ha fatto la vittima: «Io sono ad arrampicare sulla Costiera Amalfitana, perché so bene che adesso, sul Gran Sasso, non è il caso di andare. Ci sono state, infatti, importanti precipitazioni recentemente e in questi casi ci vuole una attenzione speciale: siamo a fine stagione, le temperature sono in aumento, entro mezzogiorno al massimo devi stare al sicuro proprio per l'instabilità della neve dovuta al calore. La stagione ormai è "andata", lo ripeto a tutti, per fare quelle cose. Ora è troppo rischioso, oltre tutto c'è stata una grossa valanga nella Conca degli Invalidi, che testimonia la pericolosità della montagna».