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Extralap

servizio di EUGENIA DI GIANDOMENICO 

"Una processione laica attraverserà la città il 10 giugno, un transito sacro per celebrare la teramanità e il suo flusso di entrate ed uscite, i contatti con l'esterno e l'interno che permetteno la crescita."
Con queste parole Roberta Melasecca, la curatrice di ExtraLap, presenta questa mattina nei locali dell'Arca uno degli eventi che segna gli ultimi appuntamenti del laboratorio di arti performative di extramuros. Pina Manente, durante i saluti ricorda che "Per un caso del destino, Extramuros prende avvio esattamente l'anno e vuole porsi come un canale di ottimismo per la città".
Lo spirito condiviso per Teramo è quello di creare una rete con gli altri centri culturali: un'apertura al mondo che parte dal mondo dell'arte.
"La migrazione è un simbolo fondamentale della nostra contemporaneità, del quotidiano dei nostri figli, ma anche un omaggio ai teramani illustri." dichiara in merito la curatrice. Anche un invito alla cittadinanza, quindi, a dare forma alla performance corale, che prenderà piede da Porta Madonna e percorrerà l'intero Corso di Teramo. "Ogni partecipante porterà con sè una valigia, simbolo dell'andare e tornare mentre si staglieranno in mezzo al corteo degli stendardi che ritraggono personaggi teramani illustri." Un primo passo, in tutti i sensi, per sensibilizzare la comunità al contemporaneo, che è ancora un concetto molto astratto perché esula dai canali convenzionali.
Durante la conferenza sono stati presentanti anche gli artisti selezionati per i due laboratori, Miriana Farieta e Silvia Marchesa, e menzione speciale a dedicata al progetto di Francesca Perniola.
Per dare seguito con i fatti e non solo a parole alle connessioni che Extramuros si prefigge di creare, a sorpresa dei presenti Massimiliano Perazzetti è stato invitato ad alzarsi dal pubblico per presentare a sua volta l'inaugurazione della sua mostra nella sede di via Nicola Dati, oggi pomeriggio.
Un evento nell'evento perché, citando le parole degli organizzatori, "Non possiamo predicare le connessioni, di metterci in rete e poi non farlo."
Un esempio di coerenza e del coraggio dell'arte che genera fiducia.

ASCOLTA ROBERTA MELASECCA