Entrando nel sito del parco Gran Sasso Monti Della Laga, subito si notano una serie di spinge che, specie quelli in inglese, vale la pena commentare. “LIFE Bear-Smart Corridors” , per esempio, che “mira a favorire l'espansione della popolazione di orso bruno marsicano in Italia centrale e di orso bruno in Grecia attraverso lo sviluppo di "corridoi di coesistenza", dove le comunità locali potranno imparare a vivere in armonia con questa specie maestosa.
Ma se la specie orso marsicano si è selezionato da solo, e ha trovato il suo Habitat nel parco Nazionale, con questo progetto verrà a scomparire questa tipologia genetica, che è molto meno aggressiva di quelli esistenti attualmente in Europa.
A parte questo, noi facciamo affidamento su un vecchio detto: pensar male è peccato ma ci si azzecca quasi sempre! Verrebbe da pensare, in questa ottica, che ci sia uno scopo diabolico tra le proposte di questi cervellotici “ambientalisti”, che è quello di favorire lo spopolamento delle nostre zone interne, allo scopo poi di preparare il piatto a qualche multinazionale, che andrà ad acquistare i nostri piccoli centri per utilizzarli come alberghi diffusi. Questi geni della natura artificiale politicizzata, usano termini in inglese che non tutti comprendono (tanto meno le persone che popolano queste realtà) come ad esempio: Bear Smart Community il cui significato vuol dire; Comunità a Misura d'Orso! In pratica la popolazione ricompresa nelle aree protette la cui età media arriva ai 70anni, dovrebbe imparare a convivere con l’orso e non solo, anche con il nemico di Cappuccetto Rosso. Tutto studiato a tavolino, secondo me.
Altra cosa che mi infastidisce, è il tema dei ragionamenti degli animalati, quando si coalizzano nel boicottaggio del Trentino oppure quando agiscono a comando, aggredendo il reddito legato alla pastorizia con la campagna contro l’uccisione degli agnelli. In sostanza m, questi animalisti da salotto si muovono come animati da obbiettivi secondo me senza logica, ma forse con progetti precisi. In sostanza, tra qualche anno ci sarà un arrembaggio ai borghi dentro le aree protette, con progetti pronti per accogliere turisti trasportati da un borgo all’altro con bus navetta come accade negli zoo safari. E le basi ci sono, perché il Parco insieme ad alcuni sindaci sono andati a visitare lo Yellowstone e qui una domanda sorge spontanea: perché andare in America quando abbiamo il Parco Nazionale, che vanta da sempre la sua gestione? Non ci rimane altro che iniziare una guerra mediatica, al fine di allertare le popolazioni rurali e gridiamo a gran voce: giù le mani dalle nostre montagna e dalla nostra cultura contadina!
Il coordinatore regionale
Dino Rossi