Oggi 7 giugno si celebra la “Giornata mondiale della sicurezza alimentare”, iniziativa internazionale
competenti (di cui 772 denunciati all’Autorità Giudiziaria), elevate sanzioni amministrative per oltre 126 milioni di euro. 798 le strutture (depositi, ristoranti, panifici, attività di produzione e vendita di alimenti vari, etc. per un valore complessivo di oltre 500 milioni di euro) chiuse per gravi irregolarità igienico-sanitarie ed autorizzative.
In particolare, nelle ultime settimane, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, ha eseguito una campagna di controllo mirata al contrasto delle forme illecite di commercializzazione di prodotti etnici importati e distribuiti su ampie aree del territorio nazionale, spesso caratterizzati dall’assenza dei requisiti merceologici ed igienico-sanitari.
Le verifiche, effettuate presso grossisti e distributori di alimenti etnici sono state volte ad accertare le condizioni igienico-sanitarie e strutturali degli ambienti, l’attuazione delle procedure di sicurezza alimentare e tracciabilità, nonché la posizione contrattuale delle maestranze ed il possesso di un’adeguata formazione professionale.
In tale specifico settore i Carabinieri NAS hanno effettuato ca. 700 ispezioni che hanno determinato l’accertamento di irregolarità in 329 strutture (pari al 50% circa degli obiettivi controllati), a seguito delle quali sono state segnalate alla Autorità Giudiziaria e Sanitaria oltre 300 operatori di settore e contestate 540 sanzioni amministrative, per un valore complessivo di oltre 500 mila euro.
Sono stati rinvenuti alimenti con la data di scadenza superata, artatamente cancellata e successivamente modificata in modo da procrastinarne la validità. Scoperte, altresì 25 tonnellate di carni in pessimo stato di conservazione e in presenza di escrementi di roditori, nonché altri prodotti di origine extra comunitaria completamente ricoperti da liquido congelato, percolato dal soffitto a causa di malfunzionamento dell’impianto di refrigerazione, etc. etc.
Nel complesso, sono state sequestrate 200 tonnellate di prodotti alimentari (prodotti ittici, carnei, vegetali etc.) poiché non idonei al consumo in quanto privi di tracciabilità, in cattivo stato di conservazione e o detenuti in locali interessati carenze igieniche e/o con etichettatura irregolare, per un valore commerciale di circa 4 milioni di euro.
Nel corso delle attività è stato constatato l’uso di magazzini abusivi di stoccaggio dei prodotti, depositi in pessime condizioni igienico-sanitarie, ambienti mancanti dei minimi requisiti sanitari, strutturali e di sicurezza per i lavoratori, che hanno comportato l’applicazione di provvedimenti di chiusura o sospensione dell’attività a carico di 15 imprese commerciali.
Per la regione Abruzzo, nelle ultime settimane sono stati effettuati controlli in tutte le province ed hanno interessato 40 attività - tra alimentari etnici, kebab, ristoranti, macellerie - 30 delle quali risultate non conformi per la presenza di gravi carenze igienico sanitarie legate soprattutto all’assenza di adeguate operazioni di pulizia e sanificazione di locali e attrezzature, ma anche allo stoccaggio delle materie prime, alla tracciabilità delle stesse e piani di autocontrollo non adeguati o insufficienti.
Nel dettaglio:
1. Provincia TERAMO:
* Sequestrati 15 kg di carne congelata di suino e di agnello priva di ogni indicazione di tracciabilità;
* Sospesa l’attività di un alimentari etnico per l’assenza di requisiti minimi igienico sanitari dei locali dove è stata riscontrata la necessità di interventi di manutenzione straordinaria sia a livello strutturale che di sanificazione. In particolare è stata rinvenuta la presenza massiccia di derrate alimentari accatastate sul pavimento e in celle frigo tali da non consentire adeguate operazioni di pulizia.
2. Provincia L’AQUILA: in due macellerie etniche della marsica sono state riscontrate le maggiori carenze Igienico sanitarie; in un caso venivano esposti in vendita prodotti non alimentari tra cui pentolame e calzature e circa 100 kg di merce scaduta (per lo più legumi e spezie) e non tracciata (vegetali in salamoia) per la quale la Asl ne ha disposto la distruzione; in un secondo caso, oltre a carenze nell’attuazione delle procedure di autocontrollo e alla mancata formazione del personale, è stata rinvenuta la presenza di circa 13 kg di derrate alimentari e materie prime sfuse prive di indicazioni di tracciabilità che hanno portato l’Asl competente ad adottare un provvedimento di sospensione dell’attività e distruzione degli alimenti.
3. Provincia PESCARA – presso un Kebab sono stati sequestrati 20 kg di pane prodotto artigianalmente e congelato senza idoneo abbattitore ed in mancanza di specifiche procedure di autocontrollo;
4. Provincia CHIETI – Meno gravi le carenze riscontrate rispetto alle altre province; tre attività di somministrazione e vendita di alimenti etnici del Vastese saranno oggetto di sanzioni amministrative per la presenza di scarsa cura ed igiene di locali, piani di lavoro e celle frigo.