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"C'è un immane lavoro da fare, diciamo che partiamo quasi da zero ma l'intenzione è mettersi il massimo dell'impegno non solo per strutturare una società forte ma anche una società più numerosa possibile e coesa attorno ad un progetto che mira a tracciare un percorso che guardi al futuro del calcio teramano". Parla da neo presidente della SSD Città di Teramo, l'imprenditore ed editore televisivo con esperienza ventennale nel settore calcistico, Filippo Di Antonio, il giorno dopo l'aver siglato l'investitura alla guida della società che si appresta, non appena ci saranno anche le indicazioni della Federazione regionale, a diventare una SSD ARL. Per una società più numerosa possibile si parte...da ieri, ossia dai soci che si sono dimessi (era il pre-accordo per sdoganare l'ingresso di Di Antonio) "manifestando una grande attaccamento e per questo non posso che dire loro grazie..." dichiara, confermando che "saranno proprio loro i primi con cui ci interfacceremo nei prossimi giorni, per illustrare un progetto e capire se e in quanti vogliono abbracciarli impegnandosi direttamente come soci o meno". Ma l'apertura è estesa anche alla platea di imprenditori che, capitanati dal presidente di Confindustria Teramo, Lorenzo Dattoli, si sarebbero dovuti incontrare sempre con Di Antonio e il sindaco oggi pomeriggio in Comune, ma poi l'incontro è saltato. Spiega Rastelli: «Per ragioni di opportunità ho ritenuto opportuno rimandare l'incontro di oggi con gli industriali - scrive Eddy Rastelli, anche sentita Confindustria - al fine di consentire alla nuova società di rivalutare il progetto».
Al presidente piace parlare di un vero e proprio brand "Città di Teramo" attorno al quale l'adesione può sostanziarsi non solo tramite un ingresso societario ma anche con una convinta sponsorizzazione, ovviamente. E per una società forte, come la immagina Di Antonio, serve una struttura ("Dobbiamo ripartire da un tavolo ed una sedia...") e serve uno staff all'altezza. "Terremo conto di tutti coloro che hanno lavorato finora e dell'ottimo risultato ottenuto", fa sapere Di Antonio, con un richiamo, tra gli altri, a D'Ercole e mister Pomante: "Li incontreremo sicuramente, sulla scorta dell'ottimo lavoro svolto e che non va sciupato. Magari saranno proprio loro a dirci cosa intendono fare..."

Per il Città di Teramo dell'era Di Antonio urge guardare anche verso il futuro, tra giovanili da crescere e impianti sportivi da recuperare sul territorio comunale. Di Antonio diventa presidente un pugno di ore dopo la nota di disgelo arrivata dal gestore del Bonolis: "Credo che l'ingegner Iachini sia una persona sicuramente passionale ma anche molto concreta, non ci ho ancora parlato ma sicuramente il nostro obiettivo è riportare il Teramo a giocare nello stadio Bonolis. Sono ottimista e valuto positivamente la sua apertura (Bonolis disponibile per le gare e allenamento di rifinitura "scontato" del 60%, ndr). Per ora c'è solo un presidente, vanno individuato il direttore generale e a seguire il direttore sportivo fino a squadra e mister. "Abbiamo tanto da fare e il tempo stringe, io ci metto tutto me stesso e spero che anche la cittadinanza e i tifosi comprendano che c'è un progetto di prospettiva e che tutti vogliamo bene a questa città e al Teramo. Un pò di pazienza..." chiosa Di Antonio. 

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