E così mentre la sezione di Pineto di Fratelli d’Italia continua imperterrita la sua guerra personale sui media e sulle sue pagine circa il denunciato immobilismo della giunta Verrocchio nell’area parcheggi retrostante la Torre di Cerrano, ieri sono iniziati, con regolare SCIA presentata in data 30 maggio, i lavori di prima sistemazione di dette aree. Eppure, la minoranza continua a sparare a zero contro il vicesindaco Alberto Dell’Orletta, accusandolo di non avere in mano alcun atto autorizzativo che dimostri l’inizio dei lavori e, sottilmente, l’accusa di consentire mere attività abusive di parcheggio a pagamento in detta area. Il vicesindaco, stufo dei continui attacchi senza alcun filo logico, questa volta potrebbe tutelarsi con i legali per denunciare le gravi accusemosse dal leader di Fdi. Il dato evidente è che ieri le ruspe erano sul luogo per predisporre una prima trance di lavori. “Si tratta” ci spiega il vicesindaco interpellato sull’imbarazzante vicenda “di lavori di adeguamento per la stagione, non quelli approvati come da progetto in consiglio comunale, che inizieranno ad ottobre. Stiamo facendo sistemare decorosamente il piazzale (livellando il terreno e facendo apporre della breccia) e faremo apporre delle sbarre al posto dei blocchi”. Dunque, quest’anno, proprio perché non si sarebbe riusciti a realizzare i lavori di progetto, i privati proponenti agiranno in regime provvisorio sulla base della sentenza del TAR e sulla base della scia presentata in data 30.05.2023. Nessuna attività di parcheggio non consentita di fatto: ci si dimentica che il Tar, anche se non ha dato ragione alla società di gestione del parcheggio di Torre Cerrano, ha solo accolto temporaneamente la sospensiva del diniego del comune adoperare lì. “Ad ottobre” precisa il vicesindaco “inizieranno i lavori previsti da consiglio comunale, in variante urbanistica, così metteremo definitivamente un punto sulla questione. Essendo vigente una sospensiva Tar, abbiamo solo fatto migliorare, per la stagione oramai alle porte, le aree parcheggio”. Eppure, in questi giorni, sono state affollate le pagine di alcuni media locali ipotizzando gravi responsabilità al comune. Bastava dunque accedere negli uffici del comune per scoprire l’esistenza di atti autorizzativi e leggersi bene la sentenza del Tar prima di ipotizzare attività non consentite di parcheggio a pagamento. Ci si chiede infine come mai l’opposizione, palesando con prove, l’attività ritenuta “sospetta” di parcheggi a pagamento, non ha segnalato l’accaduto alla Guardia di Finanza. Anche stavolta dunque, tanto rumore per nulla.
MAURO DI CONCETTO