E' polemica a Silvi per l'inaugurazione, oggi, a Città Sant'Angelo (Pescara), del tratto di pista ciclabile che dal ponte sul fiume Saline arriva al ponte sul fiume Piomba. Il Comune parla di "indignazione per l'incomprensibile scelta effettuata dal Comune di Città Sant'Angelo e dalla Provincia di Pescara, senza concordarla con la Provincia di Teramo e con il Comune di Silvi. "Ciò che in particolare indigna di questa vicenda - afferma il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Luciana Di Marco - è l'atteggiamento del sindaco di Città Sant'Angelo e della Provincia di Pescara che non hanno tenuto conto degli accordi firmati oltre 10 anni fa con la giunta Vallescura, decidendo di aprire solo il tratto compreso nel territorio di propria competenza inaugurando, così, in forte ritardo, una strana pista
ciclabile che si blocca, a mò di vicolo cieco, a pochi metri dal
ponte sul Piomba realizzato, a cura della Provincia di Teramo e
del Comune di Silvi, diversi anni fa nel pieno rispetto del
cronoprogramma fissato dalle parti con la previsione di
affiancarle una strada alternativa alla SS16 perennemente
intasata dal traffico nei due sensi di marcia".
"Rimane difficile capire come, in un tempo in cui non hanno
più senso i confini transnazionali - aggiunge il vicesindaco -
ci sia chi pensa che si possa programmare lo sviluppo del
territorio pensando solo al proprio orticello. Infine, visto
cosa è accaduto per la costruzione del breve tratto della
ciclabile, non oso pensare quanti anni dovranno aspettare ancora
i cittadini di Silvi e Città Sant'Angelo per vedere realizzata
la parallela di circa 800 metri alla SS16 nel tratto che
interessa Città Sant'Angelo e la provincia di Pescara".
"Ad ogni modo l'amministrazione comunale di Silvi, in
sintonia con l'amministrazione provinciale di Teramo che ha già
assicurato piena collaborazione, cercherà di risolvere
l'insolito caso nel più breve tempo possibile cercando di
recuperare anche i buoni rapporti da sempre intrattenuti con la
Provincia di Pescara e con il Comune di Città Sant'Angelo",
conclude Di Marco.