La comunicazione formale, nero su bianco, non c'è ancora ma Alfonso Nori, titolare dello storico bar San Matteo davanti alla Prefettura di Teramo, sa bene che da lì dovrà andarsene. Motivo? I lavori di miglioramento sismico che l'Usr dovrà far avviare per aumentare il livello statico dell'immobile che presenta, da dopo il sisma, ben due piani totalmente inagibili (mentre al piano terra che è occupato dal bar la parziale inagibilità è stata già compensata da adeguati interventi fatti dalla Provincia che ne è la proprietaria). "Si, da incontri informali mi è stato confermato che dovranno partire i lavori. Io sono a disposizione ma, chiaro, vorrei che venisse poi formalizzato il tutto non appena le Istituzioni coinvolte avranno fatto le opportune scelte e le opportune valutazioni", conferma Nori. Senza nascondere anche un minimo di legittima preoccupazione perchè un'attività commerciale come il bar San Matteo, storicamente qui a Largo San Matteo, potrebbe essere compromessa a livello di ricavi se venisse costretta a delocalizzarsi. Tra le proposte rumoreggiate, quella di occupare gli spazi sotto la galleria che si trova subito alle spalle e che un tempo ha ospitato anche un bar. "L'optimum sarebbe quello di poter continuare a restare qui, compatibilmente col tipo di lavori che dovranno essere fatti sull'immobile", ammette Nori, in attesa di delucudazioni concrete e fattive da Provincia (cui paga l'affitto) e dall'Usr. Quest'ultimo, a sua volta, sta completando i sondaggi tecnici sull'immobile che, come noto, iospita anche l'Arca dalla parte che ridà su Corso San Giorgio ma che è esclusa dal progetto di miglioramento sismico. Qualcuno dalla Provincia aveva rilanciato l'ipotesi dell'abbattimento entro il 2024. Una bufala rispedita ad un mittente mal informato o, meglio, affatto attento all'evoluzione della vicenda (basterebbe interfacciarsi di più e meglio coi tecnici dell'Usr la cui sede dista poco, in fondo, da via Milli!) Abbattimento impensabile per un immobile che è sotto tutela della Sovrintendenza. E il progetto infatti deve assolutamente tenere conto delle indicazioni e/o restrizioni che arriveranno dalla Sovrintendenza stessa, specie per la presenza di volte su cui bisognerà capire come intervenire. L'ipotesi caldeggiata dal titolare del bar San Matteo non sembra essere percorribile: più probabile un ristoro economico e una nuova location. Quando si dovrà spostare? "Ancora, di scritto, non ho nulla. Vediamo...Io sono a disposizione. Mi aspetto solo un congruo preavviso e una chiarezza di intenti, a tutela del bar ma sopratutto delle sei persone che ci lavorano tutti i giorni", conclude Nori
Paola Peluso