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"A livello mediatico stiamo pagando uno scotto non indifferente ed il territorio ne fa le spese, speriamo che non ci siano altri colpi di scena, perchè navighiamo a vista".

A dirlo è il presidente dell'Asbuc di Pietracanela Paride Tudisco, lo stesso che prima pensava una cosa (non bella) della gestione di  Marco Finori,  attuale affidatario della seggio-cabinovia dei Prati di Tivo, e con il quale però - dopo la "cerimonia" della riconsegna delle chiavi per conto della Gst, nello scorso mese di marzo - sembra che abbia raggiunto una tregua. Anzi, un vero e proprio accordo sugli usi civici, firmato in un noto studio legale di Teramo, portando nelle casse dell'Asbuc 17 mila e cinquecento euro ed una serie di biglietti gratuiti per la cabinovia,  per i residenti. E va oltre,  Tudisco, quando rilascia una intervista a Rete 8 (ASCOLTA QUI) parlando e criticando gli organi di informazione,  che hanno solo raccontato di quanto è accaduto in questa assurda settimana alla seggio-cabinovia. Senza parlare di quel "navighiamo a vista" che non merita neppure un commento. Ma del resto abbiamo già visto Tudisco cambiare opinione con facilità. Vogliamo comunque ricordargli,  che tutto questo caos nasce non dai giornalisti, ma da un giudice del tribunale di Teramo, che ha emesso un provvedimento affidando a Finori di gestire la seggio-cabinovia, così come non è stata la stampa ad ordinare il sequestro,  ma un altro magistrato, e lo stesso vale per il dissequestro.
Forse manca un po' di chiarezza e comunicazione, questo sì, manca la comunicazione anche alla Provincia di Teramo e alla Gst, che forse qualcosa avrebbero dovuto sapere su quanto stava accadendo ai Prati,  perché ci piace ricordare che la seggio-cabinovia è di proprietà della Provincia, ma nessuno si è scomodato fino ad ora di informarla, come se la montagna teramana fosse un luogo a parte.
Anche la forma, negli atti pubblici, è importante.
Ma intanto la cabinovia "gira" e noi prepariamoci per il 2 luglio per il concerto di Ron, poi il 7 luglio si tornerà a parlare nei tribunali. Salvo rinvii... e colpi di scena.
E cambi di opinione di Tudisco.

Elisabetta Di Carlo