Partecipato e interessante, il convegno svoltosi a Vasto (LEGGI QUI) sul tema , ma alla luce del quale voglio epsorte alcune mie considerazioni, perché i risultati non sono stati dei migliori, pur essendosi evoluta la specie umana, composta da scienziati, studiosi intoccabili, esperti che vivono dentro gli uffici dei parchi, senza relazionarsi con le attività rurali e poi, purtroppo, assistiamo inermi ad attacchi dei grandi carnivori verso i bambini e persone adulte. Umani che non possono difendere i loro piccoli, per leggi fatte a tavolino, cosa che non accade nel mondo animale. I bambini non si toccano, sono il nostro futuro e le persone anziane sono il passato, dalle quali questi cervellotici tecnologi avrebbero dovuto attingere informazioni, sul come si vive l’ambiente e come si trattano certi animali! La specie umana dovrebbe apprendere dalle esperienze vissute delle persone anziane, avrebbero dovuto sentire i loro racconti, ma purtroppo è arrivata la tecnologia, prima la televisione e poi gli Smartphone ed è arrivata la fine della specie umana! Purtroppo, queste forme di informazioni sono in mano alle grandi lobby che teleguidano il popolo, gli umani civilizzati rinchiusi nei palazzi vivono lontani dalla realtà, pensano di stare nel mondo dei sogni e ci ritroviamo politici a caccia di voti attraverso i social, sono pochissimi quelli che tastano con mano la situazione in cui versa il nostro territorio e l’economia del mondo rurale.
Con l’avvento della comunità europea, le cose sono peggiorate, sono nate vere e proprie mafie, (come la mafia dei pascoli) alla ricerca di fondi comunitari, succhiano i fondi PAC e non certo per lo sviluppo delle attività agricole. Regolamenti calati dall’alto, piani parco che cacciano via gli allevatori dalle aree protette, ostruzionismo al ripristino del proprio fondo agricolo e poi tutte le falsità raccontate dai media. Fango buttato addosso ai cacciatori, che esistono da prima di questi santoni dell’ambiente, e poi la lotta agli allevamenti intensivi, all’uccisione degli agnelli a Pasqua e intanto gli stessi che contestano comprano le scatolette a base di agnello o di pollo ai loro pelosetti. Tutte azioni mirate per distruggere la nostra cultura, le nostre tradizioni e l’ambiente che fino ad oggi abbiamo cercato di conservare, anche contro le leggi pensate nei palazzi romani e della belgique. Ma veniamo ai nostri amati lupi: una campagna di convincimento per dire che il lupo non è quello di cappuccetto rosso, però questi non sanno che il lupo è rimasto lupo da quando è nato fino ad oggi, come tutto il resto degli animali che popolano il nostro globo, a cambiare sono gli umani da salotto teleguidati da notizie false attraverso i social, e sono responsabili con il loro consenso elettorale di quello che è successo a Vasto e nelle altre zone d’Italia oltre che alla distruzione della biodiversità che stanno sventolando ai quattro venti. Cose da pazzi! Si sponsorizzano da una parte gli arrosticini abruzzesi, ma di abruzzese rimarrà solo l’invenzione, in quanto le aziende zootecniche stanno chiudendo e la carne infilzata sui ceppi verrà dal Giappone. E non finisce qui!! Il 70% del territorio regionale è sotto tutela ambientale, raddoppiando quello consentito dalla Legge, questo è quello che riguarda la montagna, poi arrivano le riserve e le oasi naturali sulle dighe artificiali, che sono covi di animali dannosi, cinghiali, caprioli ed istrici. Ci ritroviamo Comuni con 30 abitanti ed il territorio è totalmente abbandonato, l’agricoltura è sparita. I fiumi e i torrenti privi di manutenzione hanno consentito il transito fino al mare, nelle oasi, riserve e lungo la costa fino a Vasto dove insistono due Oasi a ridosso della spiaggia, dove sono avvenute le aggressioni da lupi. Questo fenomeno è già stato scritto varie volte circa 15 anni fa, cosa che si ripete in tutta la penisola. Ad accentuare la presenza del lupo nei centri abitati è la presenza di cinghiali che sostano nelle periferie dei centri abitati dove ci sono i cani che fungono da scudo tra lupi e cinghiali, ma non può mancare la mano dell’uomo ed ecco che arriva la caccia di selezione, da noi veri cacciatori soprannominata bracconaggio autorizzato. Una nuova pratica di caccia che non è in linea con i corsi di formazione pagati di tasca nostra, che invece sparare ai piccoli o ai rossi abbattono cinghiali adulti per una questione di richiesta di mercato, sparando anche alle scrofe in gestazione, mentre i cinghiali più piccoli diventano richiamo per lupi.
DINO ROSSI