Essere capoluogo di provincia comporta grandi poteri ma anche grandi responsabilità. Per cui, quando la Prefettura di Teramo convoca residenti che distano anche 50 km, specie in mancanza diuna adeguata rete di trasporto dalla costa e l’assenza di parcheggi nel centro di Teramo, l’ente che rappresenta il Governodovrebbe quantomeno disporre diuffici pubblici adeguati. Proprio per questo è stato surrealetrovarsi di fronte spazi angustie potenzialmente pericolosi o luoghi che precludono l’accesso a sedie a rotelleepasseggini.Ironia della sorte, proprio quel giorno una carrozzina di un neonato è stata sollevata etrasportata a mano da volontari! Ci riferiamo all’Ufficio Cittadinanza e Legalizzazione diCorso di Porta Romana 68 nella sede distaccata della Prefettura. Gli uffici appunto si trovano al 1° piano, presso l’Archivio di Stato nell’ex convento di San Domenico. E anche se la sede è prestigiosa, ciò che interessa all’utente non è certamente l’arcata in mattoncini. Per raggiungere gli uffici, infatti, bisogna salire una scala molto lunga, e una volta sul pianerottolo incrociarsiinevitabilmente con gli utentiche escono o che prendono il numero o che sonoin attesa e pure con il personale costretto a uscire dagli uffici forse peruna tecnologia obsoleta. E non essendoci barriere di protezione meglio non distrarsi troppo!
Non ci sono controlli sul pianerottoloche, in ogni caso, taglia in due gli uffici e la “sala di attesa”.
I dipendenti, tra l’altro, sono impegnatiin altro ambiente e ogni volta escono dall’ufficio con il telecomando per cambiare il numero del monitor per il turno successivo, disponendo probabilmente di un sistema di gestione delle code che non permette di farlo a distanza.
Come se non bastasse, nonostante la “sala di attesa”siamolto strettaviene utilizzata pure come sgabuzzino, non a casole sedie sono accatastate per fare posto a un contenitoreper smaltire i toner delle stampanti, un sacco con l’immondizia, uno scatolonee addirittura dei faldoni contenenti verosimilmente atti sensibili alla mercé di chiunque! L’auspicio innanzitutto è quello di far sparire l’immondizia e i faldoni creando le condizioni per sedersi, e in più dimettere in sicurezza gli ambienti con transenne o qualcosa dipiù stabile.
Ad ogni modo, la strutturadesta più di una perplessità.
Un cittadino