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La Ruzzo Reti stacca l'acqua alla PCM di Castellalto, l'azienda leader del settore Automotive che si occupa della produzione di marmitte e che nel 2022 ha avuto un fatturato di 75 milioni di euro. La scoperta è stata fatta questa mattina dai dipendenti dello stabilimento numero 2 della PCM a VillaLa Ruzzo Reti stacca l'acqua alla PCM di Castellalto, l'azienda leader del settore Automotive che si occupa della produzione di marmitte e che nel 2022 ha avuto un fatturato di 75 milioni di euro. La scoperta è stata fatta questa mattina dai dipendenti dello stabilimento numero 2 della PCM a Villa Zaccheo. I sigilli al contatore dell'acqua hanno bloccato la produzione e fatto incrociare le braccia ad 80 lavoratori fino alle ore 9.40.

Motivo? "Per una fattura di 691 euro a fronte di oltre 3mila euro che la Ruzzo deve restituirci ancora. Stavolta dico basta, stavolta metto tutto in mano agli avvocati. Il danno ormai è fatto!". Ad annunciarlo, furente e deluso, è il leader della PCM, Giuseppe Fresta, contestando anche i modi: "Ma come si fa a bloccare un'azienda per 691 euro pur sapendo qual è la situazione (il credito vantato dalla PCM sulla Ruzzo per oltre 3mila euro, ndr)? Questa è la politica di incoraggiamento messa in campo in provincia di Teramo per far rimanere le aziende qui?". La PCM tra i due stabilimenti dà lavoro a circa 165 famiglie teramane e da anni continua ad investire sulla realtà di Castellalto, con milioni di euro per l'acquisto di macchinari innovativi e all'avanguardia. Non solo. La PCM era balzata agli onori delle cronache anche per le agevolazioni messe in campo in favore dei propri dipendenti, anche in piena pandemia, con aumenti in busta paga e "buoni-regalo". Oggi però la doccia gelata, con la produzione ferma "ed un danno inaccettabile", prosegue Fresta. Gli fa eco il segretario provinciale della FIM Cisl, Marco Boccanera, che da tempo denuncia come "si faccia di tutto per incoraggiare le aziende teramane ad andare via, a questo punto".

Dal canto suo la Ruzzo Reti rende noto che il distacco del contatore dello stabilimento numero 2 è avvenuto in virtù di quattro rate non pagate dalla PCM per un totale di 691 euro e che il credito vantato dall'azienda sul contratto che oggi ha subito il distacco provvisorio era stato saldato dalla Ruzzo il 12 giugno. Il "debito" cui fa riferimento la PCM attiene al contratto sullo stabilimento numero 1, sempre a Villa Zaccheo.