Si chiamava Davide Destriere (foto), 50 anni, l'ingegnere romano di Poste Italiane, l'escursionista che oggi intorno alle 13 ha perso la vita mentre tentava con un amico rimasto illeso, la scalata della parete est del Corno Piccolo (versante Teramano del Gran Sasso). I due a quanto pare si trovavano a poca distanza dall'arrivo della via Mirka quando il 50enne a capo della cordata e' volato giu', molto probabilmente per un appiglio che ha improvvisamente ceduto. Per lui non c'e' stato nulla da fare. L'allarme e' stato dato dal compagno di scalata. Le operazioni di soccorso e recupero della salma sono state rese difficoltose a causa del vento forte che imperversava
sulla zona. Alla fine un tecnico di elisoccorso e un volontario del Soccorso Alpino e Speleologico dell'Abruzzo, sono riusciti a portare via la salma dell'alpinista, rimasta incastrata in una nicchia della parete, trasferita al campo base di Prati di Tivo e da li' all'obitorio dell'ospedale di Teramo a disposizione dell'Autorita' giudiziaria. (QUI IL VIDEO CON IL RECUPERO DELL'ALPINISTA MORTO)
Con l'incidente di questo pomeriggio ai Prati di Tivo, sul versante teramano del Gran Sasso, in cui ha perso la vita un alpinista romano, si allunga il tragico bilancio dei morti sul massicio abruzzese nel 2023: sono quattro le persone decedute in incidenti in quota, di cui tre nello scorso maggio, questi ultimi considerati escursionisti esperti.
Il 7 maggio Fabio Racanella, istruttore alpinista di 52 anni
di Orvieto, muore dopo essere caduto per una cinquantina di
metri lungo la tortuosa e ripida discesa di Canale Bissolati sul
Corno Grande. L'uomo stava svendendo con gli sci da alpinismo
dalla vetta del Gran Sasso a quota 2.700 metri.
Il 27 maggio Raffaello Toro (44), di Spoltore e Gianluca
Camplone (51), pescarese, muoiono nel corso di una scalata in
cordata al Corno Piccolo, nel canale Sivitilli, sopra ai Prati
di Tivo, sul versante teramano del Gran Sasso, precipitando dopo
un volo di diverse centinaia di metri.
Le circostanze di quei incidenti avevano spinto il presidente
delle Guide alpine d'Abruzzo, Davide Di Giosafatte a ribadire la
pericolosità delle uscite in montagna, in un periodo di forte
instabilità meteorologica e del manto nevoso.
Nel pomeriggio è morto il quarto alpinista del 2023 durante
l'arrampicata ai Prati di Tivo: l'uomo era il primo di
cordata insieme ad un altro escursionista lungo la Via Mirka sul
Corno Piccolo, sul Gran Sasso: al quarto tiro, per ragioni
ignote, è volato giù lungo la parete ed è deceduto dopo essere
finito incastrato in una nicchia della parete sottostante.
Il 2022 è ricordato come 'annus horribilis' per le morti in
montagna registrate in Abruzzo: nove le persone decedute in 12
mesi, di cui sette a causa di incidenti. Si tratta di un numero
che raddoppia la media dei decessi in montagna registrati negli
ultimi dieci anni, e supera di una unità il 2019, quando fu
registrato il peggior numero di decessi.