La domenica della 160° edizione della Fiera della Pastorizia torna a riempie Piano Roseto con stand e stalli dopo anni di fermo per la gioia di grandi e piccini.
"Una manifestazione importante" sottolineano le tante autorità presenti "per dimostrare vicinanza al settore su cui la regione Abruzzo affonda le sue radici."
"I nostri pastori sono degli eroi. Fino a qualche anno fa, questi territori ospitavano fino a 120mila capi di bestiame e se oggi la situazione è cambiata, la politica ha fallito."Si scusa il presidente della Provincia Camillo D'Angelo, presente in veste anche di sindaco di Valle Castellana.
Subito dopo la messa presieduta dal vescovo e i saluti, le istituzioni hanno premiato i pastori presenti con un diploma di riconoscimento e un primo aiuto economico per incentivare la loro professione.
"Vivere di questa attività significa sacrificarsi 365 giorni l'anno, senza fermarsi mai perché gli animali hanno bisogno di cure quotidiane" racconta Bruno Malizia, che ha dedicato la sua vita al gregge "Molte sono state le belle parole spese nei nostri confronti nella mattina, speriamo che possano trasformarsi in fatti".
E il dipartimento di Veterinaria dell'Università di Teramo, per mezzo dei suoi rappresentanti, assicura assistenza geotecnica, consapevoli delle situazioni nelle stalle e scuderie.
"Anche se con mille difficoltà, siamo riusciti a rimettere in moto la macchina della fiera, una tradizione che probabilmente è la più antica d'Abruzzo e a proposito è stato pubblicato un volume che raccoglie le testimonianze storiche" dichiara Orlando Persia, il sindaco di Crognaleto.
"Il bilancio rispetto alle passate edizioni è sicuramente inferiore, ma è un primo passo importante per riportare in vetta la nostra montagna."
Sui fondi destinati alle zone montane si esprime in prima persona l'Assessore Quaresimale, che rassicura "La regione si sta muovendo per ripopolare queste meravigliose zone e rendere le condizioni di vita più agevoli a chi sceglie di stabilirsi da queste parti." E anche i saluti del Prefetto si accodano su questa scia.
Un momento bucolico che mantiene vivo il ricordo della tradizione anche nelle nuove generazioni.
Tanti i gruppi di giovani a cui - dichiarano - la fiera fosse mancata e festeggiano con stornelli accompagnati dal suono dell'immancabile "Du bott", l'organetto, lo strumento principe dei canti popolari della terra Abruzzese, in attesa che sul palco salga Vittorio il Fenomeno.
Commenti piuttosto positivi da parte del pubblico, tra cui si contano presenze che hanno scelto di campeggiare sulle piane già da sabato sera per godere dell'alba che illumina il Gran Sasso, a un passo dal cielo e a due dal mare.
La manifestazione è la più antica della provincia di Teramo, con notizie storiche della Fiera che risalgono al 1837 ed è organizzata dalla Camera di Commercio del Gran Sasso d'Italia con il contributo di Bim, Mote, Regione, Parco Gran Sasso-Monti della Laga e i comuni di Cortino e Crognaleto. L’evento ha coinvolto imprenditori ed istituzioni del mondo della pastorizia teramana con l'intento di valorizzare e supportare le attività connesse all’allevamento ovino.
QUI IL SERVIZIO REALIZZATO OGGI
Eugenia Di Giandomenico