Incensi e profumi per ambienti potenzialmente cancerogeni, e poi orecchini, bracciali, collane, anelli e diversi
preziosi falsi, e forse tossici. Sono oltre 23 mila i prodotti non in regola con la normativa sull’etichettatura
rinvenuti e sequestrati dalle Fiamme Gialle del Comando provinciale di Pescara nell’ambito del piano d’azione
“Stop Fake”, a tutela dei consumatori e della salute pubblica contro il commercio del tarocco e la riproduzione
illecita dei beni.
Nel dettaglio, bastoncini d’incenso per ambienti, di varie fragranze e colori, non conformi ai criteri previsti dal
Codice del Consumo e pericolosi per la salute, a causa del rilascio, in fase di combustione, di sostanze altamente
tossiche ed irritanti per le vie respiratorie. Componenti che, in varie forme, possono dar luogo persino a problemi
polmonari, peggiorando i sintomi dell’asma. Ma possono anche provocare vertigini, irritazione degli occhi, mal
di testa e perdita di memoria.
Nondimeno, i pezzi di bigiotteria, sequestrati per mancanza di packaging adeguato e di informazioni
sull’eventuale uso, nella loro realizzazione, di materiale tossico del tipo nichel, posti a contatto con la pelle
possono scatenare molte reazioni allergiche per la presenza di elementi organici vietati dalla legge europea,
perché provocano eczemi e arrossamenti.
I prodotti non sicuri sono stati trovati esposti in vetrina o sugli scaffali, fra la merce venduta regolarmente da un
giovane shopper, cittadino del Bangladesh, durante le ispezioni condotte dai finanzieri nei confronti di negozi
casalinghi e bigiotteria.
Le indagini infatti, partite dall’analisi dei flussi merceologici provenienti dall’Estremo Oriente, hanno consentito
di mappare le attività delle società locali, quantificandone il rischio di contraffazione. La diagnosi investigativa e
il conseguente follow up sul falso destinato al territorio della provincia, hanno portato, quindi, ad intervenire con
sopralluoghi nei punti vendita target.
Il legale rappresentante della società è stato segnalato alla Camera di Commercio competente per detenzione a
fini di vendita di prodotti contraffatti. Nei suoi confronti è stata contestata una violazione amministrativa punita
con una sanzione pecuniaria di oltre 25 mila euro.