L’avevamo detto, che avremmo pubblicato, in onore alla massima trasparenza, le risposte che i due “litiganti” sullo Stadio avrebbero dato alla lettera del Comune (leggi qui la storia).
La prima, è quella della Soleia, la società che gestisce l’impianto, in virtù di una convenzione stipulata col Comune di Teramo.
Ecco la risposta:
«…ribadiamo di aver continuato a compiere ogni sforzo per addivenire ad un’intesa con la Citta di Teramo 1913 SSD a r.l. nel più rigoroso rispetto delle condizioni e dei parametri vigenti della Convenzione, come peraltro richiamati anche dal Comune nella nota del 5 luglio scorso».
E ora, la cronistoria:
«… già il 12 luglio 2024 il negoziato sembrava aver condotto ad un’intesa suscettibile solo di essere formalizzata, salvo poi apprendere, peraltro unicamente dagli organi di stampa e senza ricevere alcuna comunicazione, che la Citta di Teramo 1913 SSD a r.l. aveva indicato lo Stadio di Notaresco…».
Anche qui, come ha fatto lo stesso Comune, si lamenta un “difetto” di comunicazione della società del presidente Di Antonio.
Ma andiamo avanti: «…nonostante tutto, la Soleia, nella consapevolezza dell’importanza della questione per la comunità Teramana, si è dimostrata disponibile a riavviare le trattative, tanto che il 10 settembre 2024, ha formalmente e nuovamente trasmesso alla Citta di Teramo 1913 SSD a r.l. la bozza del contratto».
C’era, però, la questione dei debiti:
«…abbiamo ribadito da un lato, l’obbligo di provvedere al pagamento di quanto richiesto con Decreto Ingiuntivo, per complessivi € 38.620,16, relativo al debito maturato nella precedente stagione; dall’altro, ancora una volta, abbiamo accolto le richieste della Citta di Teramo 1913 SSD a r.l., con accettazione, tra l’altro, di pagamento posticipato del corrispettivo in n. 8 rate mensili mediante assegni bancari. Sul punto, non possiamo non sottolineare come tale modalità di pagamento rappresenti ulteriore concessione da parte di Soleia volta ad agevolare l’instaurazione del rapporto contrattuale, atteso che, stando alla disciplina di cui all’allegato I della Convenzione, dovrebbe prevedersi il pagamento anticipato del corrispettivo, indicato come “... condizione pregiudiziale dell’utilizzazione stessa …”…».
Riassumendo, Soleia ha chiesto il pagamento dei debiti, ma ha concesso il pagamento posticipato dell’impianto, per le partite in casa che dovranno essere giocate prima della ratifica della transazione in Consiglio.
Apriamo una parentesi (… il presidente Di Antonio nega l’esistenza di un debito, ma se è stato emesso un decreto ingiuntivo, vuol dire che un giudice ha riconosciuto la validità di quel debito e avviato un’azione di recupero.…).
Chiusa la parentesi, andiamo avanti: «…Soleia, vista l’attesa della ratifica della transazione, si è, altresì, ovviamente dichiarata disponibile a convenire con Citta di Teramo 1913 SSD a r.l. una disciplina per regolare l’utilizzo solo temporaneo dello Stadio, in attesa, appunto, del verificarsi degli eventi risolutivi della Convenzione. Tale disciplina prevede che il primo pagamento avvenga solo dopo il 15 ottobre auspicando che per tale data possa intervenire la ratifica definitiva da parte del Consiglio Comunale e il relativo primo pagamento».
Ri - riassunto: per poter concedere lo Stadio al Teramo, Soleia chiede il pagamento dei debiti della stagione passata, ma propone un accordo che, se il Consiglio vota entro il 15 ottobre, potrebbe consentire alla squadra di giocare al Bonolis senza pagare un euro al gestore per il campionato appena iniziato.
A questa proposta: «…fino ad oggi nessun riscontro è stato ancora fornito da Citta di Teramo 1913 SSD a r.l».
Che però, intanto va a giocare a Notaresco.
Eppure: «…ribadiamo che - ovviamente nel rispetto della Convenzione – l’impianto “G. Bonolis” è ‘pronto’ per essere utilizzato già dalla prossima domenica - conclude l’ingegner Iachini - anche perché, pur in assenza di un’intesa con Città di Teramo 1913 SSD a r.l., si è provveduto a svolgere tutte quelle attività indispensabili per garantire il pieno e corretto utilizzo dell’impianto».
Dopo la lettera “incazzata” del Comune e la risposta “argomentata” di Iachini, il cerino adesso è nelle mani del presidente Di Antonio.
E si brucia velocemente…
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