E’ un po’ come in quelle serate, nelle quali c’è qualcuno che invita e… alla fine, quando c’è da pagare scompare e il conto tocca a quelli che non credevano di doverlo pagare. La metafora è un po’ semplice, ma è in qualche modo il racconto di quello che sta per succedere tra Comune e Provincia, con un “passo indietro” che, se confermato, rischia di essere una gaffe istituzionale e una figuraccia della gianguideria.
Ma andiamo per ordine: tra tutti i problemi provocati dalla chiusura del “Delfico”, a causa del sequestro richiesto dalla Procura, quello dei convittori è un problema… più problematico degli altri, perché oltre ad aver bisogno di una classe e di una scuola, hanno anche bisogno di un posto nel quale dormire e di una mensa nella quale mangiare: colazione, pranzo, cena, oltre alla merenda del pomeriggio e a quella della ricreazione.
Per ospitare i convittori, si è identificato il complesso di via Balzarini, ma si tratta di appartamenti che devono essere sistemati e, in parte, arredati, quindi ci vorrà tempo. Nel frattempo, c’è da trovare una soluzione. Ed è stata trovata, grazie anche a quello che il Sindaco D’Alberto ha definito «…massimo supporto alla Provincia, nella gestione del problema del Delfico…»: i ragazzi andranno all’Hotel Gran Sasso. Problema risolto? Quasi… perché, e qui torniamo alla metafora iniziale, c’è bisogno che qualcuno lo paghi l’albergo. E quel qualcuno, benché tutti avessero capito il contrario, non sarà il Comune.
La notizia che non sarà l’amministrazione comunale a farsi carico della retta dei convittori, è arrivata in Provincia accompagnata da una non meglio precisata, “…contrarietà dei dirigenti…” che si sarebbero opposti, rilevando problemi burocratici nella gestione della procedura. Quindi, il Comune non pagherà.
La Provincia, a questo punto, non avrà altra soluzione che trovare i fondi per pagare l’albergo, ma tra le mille spese che dovrà sostenere in questa fase emergenziale, questa non era stata prevista. Ma i convittori sono in albergo, e dovrà essere pagato, quindi… a meno che il Comune non decida di evitare la figuraccia, e voglia rimediare alla gaffe istituzionale, dovrà farsene carico proprio la Provincia.
LEGGI QUI LA RISPOSTA DEL SINDACO: «IL COMUNE FARA' LA PROPRIA PARTE MA...