Tutto è cominciato con la scoperta di un uomo che, usciva da un’abitazione/laboratorio con le usuali “buste blu” di grandi dimensioni, piene di prodotti recanti noti marchi contraffatti (soprattutto scarpe, maglie e giubbotti). così, i finanzieri della Tenenza di Roseto degli Abruzzi hanno individuato un laboratorio clandestino destinato alla produzione, finalizzata alla successiva vendita, di capi di abbigliamento e accessori con marchi contraffatti. Dopo un tentativo di fuga dell’uomo, interrotto dall’inseguimento dei finanzieri, sono stati sequestrati i bustoni con tutto il materiale ed è stata effettuata una perquisizione all’interno dell’abitazione, che ha permesso di rivenire, oltre ad altri capi di abbigliamento e accessori pronti alla vendita, anche una esigua parte di capi “vergini” destinati a essere “marchiati” attraverso l’apposizione di “stickers adesivi” di conosciutissimi marchi, anche questi sequestrati in gran numero. Il tutto avveniva con un semplice ferro da stiro che, riscaldato e passato sugli stickers, ne permetteva la fissazione a caldo sull’abito o sull’accessorio. La perquisizione ha permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro 133 capi contraffatti, 1030 stickers di marchi vari e 1 ferro da stiro. Il responsabile del reato è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica a piede libero per i reati di “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi” e “ricettazione”.