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"In accoglimento parziale del ricorso del Procuratore generale presso la Corte di appello dell''Aquila, la Corte di cassazione ha riformato la decisione
dei Giudici di merito disponendo l'annullamento della sentenza di appello che, come già quella di primo grado, aveva escluso la responsabilità dei dirigenti del Servizio di Protezione civile della Regione Abruzzo per i reati di disastro colposo e omicidio
e lesioni plurime colpose". Lo afferma in una nota la Cassazione sulla sentenza nel processo per la strage di Rigopiano.
"Con riguardo al sindaco di Farindola e al tecnico del Comune dell'epoca dei fatti, nonché ai due funzionari della Provincia
di Pescara condannati dalla Corte di appello per omicidio lesioni colpose plurimi, la Corte di Cassazione ha annullato la
sentenza impugnata e ha disposto un nuovo giudizio di appello per rivalutare le loro posizioni - si legge -. La Cassazione ha, poi, confermato la condanna dell'allora Prefetto di Pescara per i delitti di omissione di atti d'ufficio e di falso ideologico in atto pubblico, nonché del Capo di Gabinetto della stessa
Prefettura per falso ideologico in atto pubblico". Sono state, altresì, "confermate le assoluzioni disposte in primo e secondo
grado per il delitto di depistaggio contestato al Prefetto e ai suoi funzionari"
Sono state, infine, "confermate le condanne del gestore dell'albergo e del geometra che aveva redatto la relazione
allegata al permesso per la ristrutturazione dell'albergo stesso per i reati di falsità ideologica loro attribuiti.
Sui risarcimenti in favore delle parti civili si deciderà all'esito del giudizio di rinvio".rigopiano-700x437.jpg

Diventa definitiva la condanna ad un anno 8 mesi per l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, nell’ambito della vicenda legata alla strage di Rigopiano dove il 18 gennaio del 2017 morirono 29 persone a causa di una valanga che travolse un hotel. Lo hanno deciso i giudici di Cassazione. Provolo è accusato di rifiuto di atti di ufficio e falso. Appello bis invece per sei persone, cinque dirigenti della Provincia e un tecnico del Comune all’epoca dei fatti, che era stati assolti nei due precedenti gradi di giudizio, e per l’ex sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta. La Suprema corte ha disposto il processo dinanzi ai giudici della corte d’Appello di Perugia. Nuovo processo di secondo grado anche per cinque dirigenti della Provincia e per un tecnico del comune: per loro però, così come per il sindaco, potrebbe arrivare la prescrizione delle accuse.

“In accoglimento parziale del ricorso del Procuratore generale presso la Corte di appello dell”Aquila, la Corte di cassazione ha riformato la decisione dei Giudici di merito disponendo l’annullamento della sentenza di appello che, come già quella di primo grado, aveva escluso la responsabilità dei dirigenti del Servizio di Protezione civile della Regione Abruzzo per i reati di disastro colposo e omicidio e lesioni plurime colpose”, afferma in una nota la Cassazione.

“Con riguardo al sindaco di Farindola e al tecnico del Comune dell’epoca dei fatti, nonché ai due funzionari della Provincia di Pescara condannati dalla Corte di appello per omicidio lesioni colpose plurimi, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata e ha disposto un nuovo giudizio di appello per rivalutare le loro posizioni – si legge -La Cassazione ha, poi, confermato la condanna dell’allora Prefetto di Pescara per i delitti di omissione di atti d’ufficio e di falso ideologico in atto pubblico, nonché del Capo di Gabinetto della stessa Prefettura per falso ideologico in atto pubblico”.

Sono state, altresì, “confermate le assoluzioni disposte in primo e secondo grado per il delitto di depistaggio contestato al Prefetto e ai suoi funzionari”.

''Oggi qualcosa ci è stato dato, rispetto
a quello che ci era stato tolto in primo e secondo grado. Siamo
soddisfatti per la sentenza, ora vedremo a Perugia cosa succederà''. A
dirlo i familiari delle vittime della strage di RIGOPIANO dopo la
sentenza dei giudici della Cassazione. ''Per noi parti civili è un
risultato grandioso, per una volta la Cassazione - dice all'Adnkronos
l'avvocato Massimiliano Gabrielli, uno dei legali di parte civile - ha
garantito uno scampolo di giustizia in più ai familiari delle vittime:
il nuovo processo nei confronti dei dirigenti della Regione e la
contestazione del reato di disastro ci garantisce la salvezza dalla
prescrizione di tutti gli altri reati, come l'omicidio colposo, ed un
vero responsabile civile per i risarcimenti del danno a favore delle
vittime''.