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SlapponeVe lo ricordate il nostro “Adamo” sulle scuole? Quello in cui raccontavamo di come la gianguideria avesse chiesto al Commissario Castelli di definenziare tre scuole? Insomma QUESTO ARTICOLO? 
Bene, è arrivata la risposta del Commissario Castelli. 
Ed è uno schiaffone a mano aperta, andata e ritorno. Di dritto e di manrovescio.
Ascoltatelo.

Doloroso schiaffone di dritto, quando dice “Non ci piace definanziare le scuole”, ma ancor più doloroso manrovescio quando spiega “…bisogna essere capaci…” di rispettare il finanziamento, cioè capaci di fare i lavori. Cioè non limitarsi agli annunci, ma essere capaci di aprire i cantieri. Cioè non promettere, ma essere capaci di fare.
Incassato lo schiaffone, il Comune corre ai ripari, e chiede a Castelli di definenziare un’ex scuola, quella di via Tevere, ex sede dell’ex scuola dell’infanzia “Arcobaleno”, e spostare i 2 milioni previsti sull’edificio di Fornaci di Cona. Un salvataggio in calcio d’angolo sul quale il commissario Castelli sembra essere più disponibile, visto che non si penalizza una scuola, ma di fatto la sede del Comitato di quartiere,.
Incuriosisce, però, il fatto che questa soluzione, annunciata dalla gianguideria ad un foglio pescarese il 9 dicembre e riannunciata nel consiglio comunale dell’11 dicembre (del quale è misteriosamente scomparsa la registrazione dal sito del Comune), sia stata proposta a Castelli solo il 12, con pec che recita:
“Si chiede di alimentare lo stanziamento finanziario in favore dell'intervento di aumento della sicurezza strutturale e di adeguamento energetico, impiantistico e funzionale finalizzato al ripristino dell'agibilità dell'edificio scolastico ex sede della scuola dell'Infanzia e Primaria "Fornaci Cona" mediante il definanziamento dell'intervento riguardante la Scuola dell'Infanzia "Arcobaleno" per un importo complessivo pari a € 2.069.761”.
E non solo, vista l’urgenza (vogliono che sia pronta per la fine di agosto del 2025) chiedono anche “…la concessione dell'autorizzazione all'affidamento diretto dei lavori…”.
Insomma, la parola d’ordine è fare presto.
Come dire, gli schiaffoni fanno male… ma a volte servono.