×

Avviso

Non ci sono cétégorie

IMG_5975.jpg
Prevenuto sulle raiolate, mi aspettavo di sentire i primi colpi di scalpello della Storia risuonare nell’austera (che austera non è, ma mi piace fare un po’ di colore) Sala Consiliare al Parco della Scienza (che parco non è, e sulla scienza …vabbè…), alle15, quando finalmente, dopo sei ore di Consiglio, si arriva al “momento Raiola”, l’atteso ordine del giorno proposto dal più giovane tra i consiglieri: “Impegno per la Pace in Medio Oriente”.

Se, con il salario minimo, eravamo scivolati su un tema nazionale, con questo si va a bussare direttamente alle porte dell’Onu.

Cosa ne pensassi, l’ho già scritto, ma devo dire che poi la discussione ha preso una piega del tutto inaspettata e, ad onor del vero, Raiola non c’entra. Anzi: nell’esporre il suo ordine del giorno, paraculescamente cita chi, da anni, invoca una presa di posizione contro la nostra “gemellata”, cioè io, spostando la “teoria” di un ordine del giorno sulla Pace alla “pratica” di una azione netta e chiara contro il genocidio palestinese, facendo arrivare il disappunto teramano al Sindaco della consorella “Rishon LeZion”.
E' anche stato meno "impostato" del solito... insomma, m'ha costretto a ricredermi. Ma solo un po'.

Prima che Raiola prendesse la parola, ho intuito - e questa sì è una sua colpa - quanto fosse divenuto suo malgrado strumento di una dozzina di spettatori, presenti in platea con un cartello: “Cittadini per la Pace”, che ho poi scoperto essere gli ideatori veri della proposta raiolesca. 
Si tratta di una delegazione pacifista, nelle fila della quale riconosco qualche dimenticabile reduce consiliare, qualche nostalgico sessantottino di provincia, qualche signora borghese che rivanga giovanili estremismi… tutto l’umano catalogo di quella sinistra impegnata cresciuta con Berlinguer che, costretta ad innaffiare cespugli ed ulivi, socialismi tramontanti e compromessi storici di sopravvivenza, s’è ritrovata radical chic illudendosi di essere ancora rivoluzionaria.
Tra tutti, salvo il solo Gigi Ponziani perché ne conosco la profiondità di fede e il coraggio delle scelte.
La dozzina pacifista, vanta un’età media ben oltre le soglie di interesse INPS, la qual cosa mi riconferma - non che ce ne fosse bisogno - la considerazione sull’origine di questa iniziativa, e sul ruolo di rappresentante giovanile dello stesso Raiola, mentre chiunque abbia a che fare con i giovani di oggi, sa benissimo quanto quello della Pace sia un tema che sentono.
In Consiglio, però, neanche un giovane, ma la claque raiolante, stoicamente sopravvissuta al calo glicemico del pranzo saltato, che inalbera cartelle e bandiere della Pace. E scatta selfie, perché fa tanto “impegno” postare sui social le bandiere multicolore. 

IMG_5966.jpg
Poi, il dibattito si fa ideologico, la proposta è quella di gemellare Teramo con una città palestinese, oltre a manifestare disappunto al Sindaco di Rishon LeZion. Alessio D’Egidio (Azione) vota a favore, Maria Cristina Marroni approva e rilancia proponendo aiuti economici alle associazioni che si battono per la Pace,, ma a cambiare l’atmosfera in sala ci pensa Lanfranco Lancione. Com’è nel suo stile, non usa mezzi termini, giustifica Hamas, parla del genocidio israeliano e della condanna dell’Onu, accenna alla bandiera russa scomparsa durante la Coppa, perché era scoppiata la guerra con i “nazisti ucraini” e poi, con il tono serio di una scelta non rinviabile chiede al Sindaco “Da che parte stai?”.
Non ha senso, per Lancione, il doppio gemellaggio, se è di Israele la colpa, Teramo lo dica e ne subisca le conseguenze. Poi, annuncia il suo non voto. Gli fa eco Andrea Core, che però vota a favore, nel ribadire i ruoli nella storia dei Paesi e quanto, comunque, non si possa considerare questa guerra come inziata con il blitz terroristico di Hamas.

Il Sindaco annuncia che sì: manderà una nota al collega di Rishon LeZion e avvierà un gemellaggio con una città palestinese tra le più colpite.
Raiola è contento, la clacque modaiola applaude e si preparara al selfie finale, con bandiere e Sindaco.

Screenshot_2024-12-30_alle_17.41.51.png
Io, scatto la foto e penso che questa è una mozione che nasce sbagliata, parziale e sbagliata. E non per il fatto di essere ininfluente (anzi: se troncassimo il gemellaggio con Rishon LeZion, sarebbe un segno vero), ma perché non c’è una sola guerra.
Non si spara e non si muore, solo in Palestina.
In questo momento si spara e si muore anche in altri posti del Mondo.

Tanti

“Attualmente nel Mondo sono attivi ben 56 conflitti armati, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale”, scrive il Global Peace Index.

L’ordine del giorno di Raiola sta alla pace, quanto il rametto d’ulivo preso a messa la domenica delle palme.
Se contro la guerra si vuole parlare, lo si faccia con un impegno vero, chiaro, contro tutte le guerre.
La Pace non è ideologica. 

La Pace non si rivendica per moda.

Ripeto: cominciamo con il cancellare il gemellaggio con Rishon Lezion.

Per cominciare.

Annuncia il Sindaco: "Su tutte le scuole e sui palazzi civici, e sulla CaFè, esporremo la scritta “ripudia" aderendo alla campagna di Emergency

Screenshot_2024-12-30_alle_17.35.11.png

Teramo è città aperta al Mondo.

Città della Pace.

Ma lo sia di tutta.
Antonio D’Amore