E’ stato individuato e denunciato il ragazzino, perché di un quattordicenne si tratta, che ha lanciato la molotov ieri in piazza San Francesco. E' stato anche sottoposto ad una perquisizione in casa, nel corso della quale sono stati trovati vestiti intrisi di benzina. E non solo, perché erano tre le bottiglie incendiarie follemente preparate e pronte da lanciare, ritrovate in uno zaino su indicazione dello stesso ragazzo. Due sono state ritrovate nascoste in un cespuglio di piazzale San Francesco. La terza, accesa e lanciata, ha invece colpito un altro ragazzino, incendiandogli il giubbotto, non provocando danni più gravi, solo perché il ragazzo è riuscito a toglierselo subito, ma è dovuto comunque andare in ospedale per farsi medicare, prognosi 10 giorni. La rissa che ha visto contrapporsi una ventina di teramani e altrettanti vibratiani, tutti minorenni, era stata organizzata sui social, sembra per vendicare un torto subito da una ragazzina, ma la cosa è da chiarire. Quello che sconvolge, è l’età: si tratta di quattordici - quindicenni, che hanno deciso di risolvere una loro “questione” dandosi appuntamento per picchiarsi e, uno di loro, ha pensato di preparare tre molotov. Tre bottiglie incendiarie. Una vera e propria follia, che avrebbe potuto avere effetti più gravi, se non addirittura sfociare in tragedia.I reati ipotizzabili allo stato sono quelli di: fabbricazione o detenzione di materie esplodenti, accensioni ed esplosioni pericolose e lesioni personali aggravate.
Commenta il Procuratore David Mancini: "L’impegno profuso dalle forze dell’ordine, giunte prontamente ed operanti con la massima efficacia, rassicura sulla capacità di controllo di tali episodi. Tuttavia, il ripetersi di fatti penalmente rilevanti all’interno del centro cittadino, caratterizzato da un’attuale diminuzione della “vigilanza civica”, causata dal contingente minore afflusso quotidiano di persone - dovuto a svariate ragioni - impone una riflessione collettiva, nel rispetto delle specifiche competenze, ferma restando la certezza dell’incondizionata opera degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine".