Quanti sono cento giorni?Al di là della spaziatura temporale, cento giorni sono da sempre un riferimento particolare, specie nell’avvio di una nuova impresa, di un nuovo progetto, di un nuovo governo. Nel caso del Magnifico Rettore dell’Università di Teramo, questi cento giorni, anzi: questi primi cento giorni vissuti alla guida dell’Ateneo teramano, sono stati l’avvio di una rivoluzione. Di una rivoluzione certo non violenta, ma non per questo meno efficace, anzi, che sta ridefinendo non solo il ruolo dell’UniTe nel suo orizzonte vicino e lontano, ma anche il ruolo stesso della città, sia in rapporto all’Ateneo sia in rapporto a sé stessa e al suo ruolo nel futuro. Scardinando, con la serenità del “sorriso operativo”, cioè dell’imporre una linea con gentilezza, tanta parte del ruolo storico del Rettore a Teramo, ridisegnandolo e ridefinendolo sia in termini di autorevolezza e di visione, il Rettore Corsi ha tracciato in questi suoi primi cento giorni il solco di una rifondazione delle percezioni teramane, tanto interne, se non addirittura intime, quanto esterne e globali. Basti pensare al progetto dell’ex manicomio che, con la firma dei primi venti milioni, entra adesso nella fase operativa e presto sarà pubblicato il bando per la prima parte dei lavori, per arrivare poi a tutta una serie di iniziative culturali, accademiche e sociali che troveranno nel centro di Teramo la loro dimensione ideale.
Quanti sono cento giorni? Sono un inizio..