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Quella delle edicole è un'emorragia senza fine, solo in parte attenuata negli ultimi anni grazie anche ai fondi stanziati per il settore. Il fenomeno riguarda centri grandi e piccoli, con le comunità più interne che rischiano di essere private del diritto all'informazione. Lo scrive oggi Il Messaggero nazionale.
Bastano pochi dati per tratteggiare il quadro: in soli sei anni, il 30% dei giornalai ha dovuto chiudere per sempre, come evidenzia una ricerca di Snag Confcommercio (una delle sigle degli edicolanti). Le edicole "pure" erano infatti 15.243 nel 2018 mentre nell'anno appena concluso sono scese a 10.720. Va detto che non si tratta di una discesa lineare: il calo è stato impetuoso tra il 2018 e il 2019 (-13%), salvo poi assestarsi al 5,6% negli anni successivi. A contenere in parte questi numeri sono state le misure di sostegno varate nel frattempo: dai vari "tax credit" che hanno oscillato negli ultimi anni tra 2mila euro e 4mila euro ai "bonus edicola" pari a 500 euro nel 2020, mille l'anno successivo e poi 2mila nel 2022. I "tax credit" consistono in compensazioni dei debiti fiscali sulla base dei costi, mentre i "bonus edicola" sono contributi una tantum.
L'unico traino che invece, va sempre meglio è e resta l'informazione (quella fatta bene che non è per tutti) dell'informazione on line. Anche in questo settore c'è crisi ma solo per chi l'informazione non la sa fare.