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Screenshot_2025-03-05_alle_20.09.32.pngGli hanno trovato 15mila file, tra
video e foto, dal "contenuto palesemente pornografico, ritraenti
minorenni tra i 5 e i 16 anni, in atti sessuali, con adulti o da
soli". Per aver detenuto materiale scabroso "di ingente quantità", un
uomo di 57 anni originario del Lazio ma residente in un centro della
provincia di Pescara, è stato arrestato dalla polizia postale di
Pescara.
Il fermo si inserisce in un'operazione più ampia della polizia di
Stato di contrasto alla pedopornografia che corre sul web tenuta nelle
regioni Abruzzo e Marche che ha portato anche alla denuncia di altre
due persone. L'indagine ha preso il via grazie all'attività del Centro
nazionale per il Contrasto della pedopornografia online (Cncpo), in
collaborazione con organizzazioni no profit internazionali. Le
successive indagini sono state condotte dagli agenti del Centro
operativo per la Sicurezza Cibernetica (Cosc), ossia Postale, di
Pescara, che "ha sfruttato avanzati software di analisi per
individuare i tre soggetti".
I decreti di perquisizione personale e informatica, emessi dalla
Procura della Repubblica di L'Aquila, sono stati eseguiti
congiuntamente dalla postale di Pescara, con il supporto della sezione
di L'Aquila, delle Marche e delle sezioni di Pesaro e Ascoli Piceno.
L'intervento ha permesso di scoprire un vasto archivio di materiale
pedopornografico in possesso di uno degli indagati: immagini e video
porno di estrema violenza, con bimbi e adolescenti, anche in tenera
età. L'arrestato è stato sorpreso, in flagranza di reato, mentre
scaricava e condivideva circa 5.800 file hard. Durante le
perquisizioni, le forze dell'ordine hanno sequestrato uno smartphone,
cinque hard disk, due tablet e tre sim card, per un totale di circa 7
terabyte di materiale illecito. E' stato rinchiuso in prigione.