Hanno respinto le accuse contestate dalla Procura: Marco Passaleva e Carlo Melchiorre, il primo, direttore dei lavori, il secondo, responsabile dell'ufficio calcolo e responsabile tecnico di produzione dela Rdb Italiav spa con sede ad Atri. Per loro sono state rispettate tutte le norme. L'inchiesta è quella sul crollo della maxi trave nel cantiere avvenuto il 16 febbraio dello scorso anno in cui sono morti cinque operai: Luigi Coclite, l'autotrasportatore 60enne originario di Montorio ma residente a Collesalvetti nel livornese, che quel giorno stava lavorando con un camion betoniera, e poi gli operai Taoufik Haidar, 43 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Bouzekri Rahimi, 56 anni, tutti marocchini e Mohamed Toukabri, 54 anni, tunisino, residenti in provincia di Brescia e Bergamo.
La procura di Firenze ha chiesto per D'Eugenio e Melchiorre gli arresti domiciliari mentre per Passaleva l'interdizione, facendo scattare un sequestro preventivo che ha bloccato la produzione, l'imprenditore 80enne ha rassegnato le dimissioni da amministratore unico della Rdb Ita spa e della Italprefabbricati. Anche l'imprenditore 80enne Alfonso D'Eugenio dove essere sentito nella sua veste di legale rappresentante della Rdb Ita spa di Atri dal gip della procura di Firenze. L'interrogatorio preventivo è stato rinviato dopo l'ulteriore deposito di nuova documentazione a suo carico che ora dovrà essere acquisita dalla difesa. I reati ipotizzati nei confronti di tutti e tre gli indagati è l'omicidio colposo e le lesioni colpose, per Melchiorre anche il concorso in crollo o altro disastro. Già presentato il ricorso al tribunale del Riesame per chiedere il dissequestro delle aziende, ma al momento non è ancora stata fissata l'udienza.
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