Il 5 ottobre di tre anni fa diede fuoco ad una catasta di ombrelloni al Lido Garden di Tortoreto per vendicarsi del fatto che non aveva ancora ricevuto l'ultimo stipendio e un fuoribusta di 200 euro. Una versione che non convincerebbe i suoi legali visto che i soldi gli erano già stati versati secondo quanto dichiarato dalla controparte. Una ritorsione ecnomica, quella che portò il 20enne tortoretano Antonio Saccomandi, difeso dagli avvocati Emilcare Lauria ed Elvio Fortuna, che aveva lavorato al Garden come bagnino, a dare fuoco agli ombrelloni con l'aiuto di una tanica di gasolio attingendo con le fiamme anche la veranda lato mare della struttura e un locale adibito a docce e cabine. Tutte questioni da chiarire davanti al giudice monocratico Marco D'Antoni che ha avviato il dibattimento dopo la richiesta di giudizio immediato. L'accusa per il giovane è di incendio aggravato. Due mesi dopo quei fatti nei suoi confronti era anche scattata un'ordinanza che l'aveva portato agli arresti domiciliari in seguito alle indagini delegate dalla procura ai carabinieri. Ad incastrarlo fu la sua Punto nera ripresa dalle telecamere. A costituirsi parte civili gli storici titolari dello stabilimento che hanno confermato di aver avuto un danno di oltre 200mila euro.
foto ed immagini di tre anni fa