Sul tema che sta letteralmente monopolizzando il dibattito pubblico / politico teramano, scivolando sul terreno non più del confronto, ma di uno scontro anche verbalmente violento, tanto che lo scontro sembra essere diventata più importante del tema, irrompe con una proposta progettuale l’ingegner Franco Iachini, e lo fa col piglio dell’imprenditore e la partecipante disponibilità di cittadino che ama la sua città. L’abbiamo intervistato perché - e lo scoprirete - la sua proposta potrebbe mettere tutti d’accordo.
Ma andiamo per ordine, cominciamo con le domande.
Ingegner Iachini, che c’entra lei col nuovo Delfico?
«C’entro, perché sono un cittadino teramano, convinto che quella della Cona sia la soluzione sbagliata, e poi ho sentito il presidente D’Angelo che invitava alla presentazione di proposte alternative… ecco, io una proposta ce l’ho».
Parliamo di questa proposta, allora
«Prima vorrei fare una premessa, come dire: metodologica… »
In che senso “metodologica”?
«Nel senso del metodo della scelta, cioè della regola fondamentale di tutta l’operazione… ovvero stabilire a chi spetti la decisione sul nuovo Delfico. E’ sconcertante lasciare una decisione così importante, quale l’ubicazione di una struttura provvisoria di uno dei Licei più importanti d’Abruzzo, alla scelta di un Presidente di Provincia che non conosce la città, non ci ha mai vissuto ed è sindaco di un paesotto di montagna che, addirittura voleva separarsi dalla comunità teramana».
E allora chi deve decidere?
«Chi vivrà quella struttura, i veri stakeholder (alunni, genitori, insegnanti) che dovranno vivere sulla loro pelle un disagio enorme, di una portata che il Presidente D’Angelo neanche immagina, infervorato com'è per il suo progetto alla Cona, sul quale è andato avanti come un treno in corsa, senza avere rispetto dell’Assise più alta della Città di Teramo, visto che ha manifestato disappunto per il comportamento di Consiglieri autonomi che vogliono certezze e vogliono soprattutto condividere scelte sociali che giocano sulla pelle dei loro concittadini».
Contro il progetto di D’Angelo, quindi, lei cosa propone?
«Propongo …il Bonolis»
Lo Stadio?
«Sì, lo stadio., sul quale, e lo sanno tutti, io non ho più alcun ruolo gestionale, e la Soleia non percepisce alcun ricavo, ma che considero la struttura ideale, visto che il Ccomune di Teramo ha a disposizione 4.500 mq di locali da completare nell’area commerciale del Bonolis».
Una soluzione del genere lei l’aveva già proposta..
«Sì, nell’immediatezza del sequestro, ma non ebbi risposte ufficiali, tuti pensavano giustamente a trovare soluzioni in centro, ma non ne trovarono… adesso però, che si ipotizza la Cona, tra quella e il Bonolis non c’è paragone. Se è ormai inevitabile che il Delfico debba temporaneamente traslocare fuori dal centro, non c’è solo la scelta della Cona, che con l’afflusso degli oltre 1.000 studenti oltre a quelli già presenti, esploderà e diventerà un caos… e poi la mia proposta costa molto meno».
Perché?
«Perché il Bonolis è del Comune, e piuttosto che spendere 7-8 milioni di Euro per i Musp alla Cona, potrebbe investirne 3 nel completare i locali commerciali dello Stadio. Il Comune potrebbe concedere poi gratis la struttura e alla fine dell’emergenza avrebbe un asset valorizzato; la Provincia risparmierebbe soldi, anzi noi cittadini risparmieremmo soldi e gli stakeholder sarebbero sicuramente più contenti…. e continuo a dire che dovrebbero decidere proprio loro tra i due siti».
in effetti, al Bonolis lo spazio non manca…
«Il Bonolis ha parcheggi, fermate dell’autobus, fermate del treno, servizi del Centro Commerciale. Purtroppo fare politica vuol dire fare gli interessi dei cittadini e non di altri ed è a loro che deve andare il primo pensiero. Se il Delfico deve traslocare in periferia, fate scegliere chi dovrà viverlo, e anche il Consiglio Comunale ed il Sindaco in primis devono riappropriarsi delle decisioni e scelte strategiche della propria città e non demandarle ad un Presidente secessionista… non eletto direttamente dai cittadini».