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irpef-800x423.jpgAumentano le tasse in Abruzzo. La Giunta Regionale ha deciso di ritoccare le percentuali Irpef per ripianare il deficit nella sanità. Una manovra che sta scatenando reazioni negative sia nella minoranza, sia nelle forze sociali, ma anche in maggioranza, visto che la Lega ha abbandonato il vertice di ieri, per protestare contro il presidente Marsilio, che aveva criticato duramente la consigliera Mannetti, rea di aver rilasciato un’intervista critica sugli aumenti. Insomma, c’è fibrillazione per una decisione che inciderà sulle tasche di tutti gli abruzzesi e che lunedì sarà ratificata, negli importi  e nelle aliquote, dalla Giunta. L’indirizzo sarebbe quello di proteggere i redditi più bassi e colpire quelli più alti, ma si saprà lunedì. “Dopo aver ridotto la sanità ai minimi termini, senza farmaci, senza personale, e con un debito di 200 milioni e dopo aver distribuito mance e mancette ad amici e amici degli amici, ora Marsilio si appresta a raddoppiare le tasse sugli abruzzesi. Si potrebbe arrivare fino a 100 euro al mese in più di addizionale regionale IRPEF: è uno scandalo – queste le durissime dichiarazioni del Senatore del Partito democratico Michele Fina, in merito all’annunciato aumento delle tasse regionali per ripianare il debito della sanità – ma come si fa a diminuire i servizi e nello stesso tempo a generare un debito di 200 milioni? “.“Gli aumenti sono una vera stangata, esattamente come avevamo annunciato e lo sono specie in alcune fasce di reddito che vedono addirittura raddoppiate le percentuali Irpef – incalza l’ex assessore Paolucci - . Nella migliore delle simulazioni ipotizzate, il primo scaglione è all’1,73% per redditi fino a 28.000 euro, ma il secondo e terzo scaglione (cioè da 28.000 a 50.000 e oltre i 50.000 euro) si passa a 2,63 e si arriva a 3,33 per cento, con aumenti che arrivano fino a 84 euro al mese. Nella peggiore delle ipotesi, invece, si passa da una percentuale di 1,73 per redditi fino a 28.000 euro, al 3,33 del secondo e terzo scaglione, con aumenti mensili che arrivano a toccare oltre 96 euro al mese per i redditi più alti. Di fronte a questa fotografia della situazione, la prosopopea del presidente è davvero vergognosa, annunciare l’aumento come se fosse normale o dovuto, dopo sei anni di inerzia su tutte le priorità di famiglie, imprese, donne, giovani, Comuni e aree interne è davvero la beffa peggiore per la comunità”