Presso l’Auditorium dell’Istituto per Geometri “Forti” di
Teramo, Pinuccio e Lella Fazio, genitori di Michele, vittima innocente delle mafie,
hanno incontrato le studentesse e gli studenti e i docenti dell’Istituto di Istruzione
Superiore “Pascal-Comi-Forti” e del Polo Liceale “Delfico-Montauti” di Teramo.
L’incontro è stato promosso dall’Associazione ETS “Società Civile” nell’ambito delle
iniziative educative programmate per la 33esima edizione del Premio nazionale “Paolo
Borsellino”
.Dopo i saluti e l’introduzione della dirigente scolastica Maria Letizia Fatigati, ha preso la
parola Francesca Martinelli, portavoce per la provincia di Teramo del Premio nazionale
“Paolo Borsellino”, che ha presentato i coniugi Fazio e ha coordinato l’incontro.
Successivamente sono intervenuti Pinuccio e Lella Fazio che hanno raccontato la
vicenda del loro figlio Michele che nel 2001, a soli 16 anni di età, fu ucciso dalla mafia,
ritrovandosi nel mezzo di uno scontro armato tra due clan rivali di Bari vecchia. La storia
dell’omicidio di Michele Fazio è una vicenda che fa male anche dopo molti anni. Una
vicenda che, però, presenta un importante insegnamento: la lotta per la legalità riguarda
tutti, quando si parla di criminalità l’uomo comune non è potenzialmente esente da
danni. Questo lo sanno bene i genitori di Michele, che si affacciava alla vita come i giovani
che partecipano ai loro incontri, per cui con la loro testimonianza cercano con tutte le loro
forze di dare l’opportunità di riflettere sull’importanza del senso del dovere, attraverso il
confronto diretto e il racconto di esperienze significative, sottolineando come la legalità
non sia un concetto da insegnare, ma un valore già presente nei giovani, da riscoprire e
rafforzare attraverso la conoscenza e l’esempio, scegliendo di stare dalla parte giusta,
non essendo indifferenti e denunciando ogni sopruso.
I genitori di Michele sono rimasti molto commossi dall’abbraccio finale degli studenti per
cui li hanno ringraziati per il loro gesto d’affetto, invitandoli a prestare attenzione a non
prendere la strada sbagliata. «La criminalità vi attira facilmente con i soldi o con uno
spinello ma, poi, per voi è finita perché vi restano due possibilità: il carcere oppure il
cimitero» - questo il monito di Pinuccio e Lella.
Altrettanto commovente il gesto dei genitori di Michele che, non appena usciti
dall’Auditorium, hanno rivolto lo sguardo verso il cielo dicendo: «Michele anche qui a
Teramo abbiamo parlato di te».
«La testimonianza diretta resta il veicolo migliore nel promuovere apprendimenti ed
educazioni e, per gli studenti dei licei classico, europeo e musicale e dei poli tecnologico
ed economico dei geometri e dei ragionieri, l'incontro con i genitori di Michele Fazio ha
rappresentato un significativo momento di promozione della cultura della legalità» - ha
dichiarato la dirigente scolastica Fatigati.
Per l’Associazione ETS “Società Civile”, hanno partecipato all’incontro anche il presidente
Leo Nodari e Maria Di Domenico.