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Pregiatissimo Adamo,

mi ero ripromesso, dopo la triste e inaccettabile vicenda del Delfico, di non intervenire piu sulle vicende di questa nostra triste  Città. Però la nuova querelle, legata al''abbattimento del palazzo della sanità, mi sottrae agli ozi letterari e alle gioie dell'orto alimentate dal coinvolgente ronzio delle api.
 Ho assistito nell'ultimo ventennio alla distruzione di Teramo: il deperimento dell'ospedale psichiatrico dell'edificio di via Taraschi, la fatiscenza di collegio Ciotti Ventili, l'abbandono della gloriosa casa dello sport, così del Ravasco, così delle aree degli scavi o della via Sacra. Poi sono intervenuti i saccheggi barbari: il mostruoso parcheggio dell'ospedale, la distruzione di piazza Dante, di piazza Garibaldi,: spesso nella indifferenza generale o nel silenzio complice. Poche voci di resistenza soverchiate dal chiasso della piazza e dal coro dei lacché.
Mi sono chiesto se i piccoli politici, che hanno governato o governano, riescano o siano riusciti una volta a Pensare la città.
Lei mi ha corretto dicendo  "Pensano"?
   Intenti alle foto o a messaggiare o alle quisquiglie comunicative, dove i like danno la misura del consenso e del successo, hanno smesso di pensare, seppure qualche volta tutti lo abbiano fatto. Ora è bene ricordare che il pensare è sempre legato al dubbio, che genera puntualmente l'azione accorta, umile, che ricerca non il consenso ma la relazione sociale virtuosa, che pone domande a sé e agli altri, che cerca il sapere e le visioni del mondo non su internet ma presso persone di ingegno.
   Chi governa la Polis ha una responsabilità ulteriore.
Le sue azioni segnano i destini della comunità odierna e futura.Ecco perché le azioni insensate (non pensate né meditate), pavide, sono socialmente delittuose e imperdonabili.
Nel caso di cui si dibatte, rivolgo un invito a questa amministrazione e, soprattutto al Sindaco, affinché abbiano coraggio, rinsaviscano e compiano un gesto significativo: impediscano la ricostruzione dell'edificio e restituiscano alla città uno spazio vitale. Sulle risorse necessarie per tale azione, preferisco sorvolare, altrimenti dovremmo ricordare le recenti scellerate azioni finanziarie compiute, che evito di commentare.
   Lino Befacchia