Aveva sequestrato 50mila ad un imprenditore, nell’ambito di un’inchiesta su una serie di presunti illeciti. Un’operazione di routine, per il maresciallo dei Carabinieri di Fermignano, nel Pesarese, il chietino Gabriele Sciascia, all’epoca dei fatti 48enne. Nessuna routine, invece, al momento del dissequestro, perché nel momento in cui il giudice decide che quella somma debba essere restituita… i soldi non ci sono più. Scomparsi. L’imprenditore si presenta in caserma, coi suoi legali, ma i soldi non vengono riconsegnati. Sono passati 13 anni da allora, tutti vissuti tra aule giudiziarie e tribunali civili e penali, per arrivare ad una sentenza della Corte dei Conti delle Marche che ha condannato l’ormai ex maresciallo abruzzese alla restituzione di 84mila euro allo Stato, cioè la stessa somma che, tra soldi scomparsi, spese legali e danni, lo Stato aveva dovuto versare all’imprenditore che non aveva ricevuto la somma dissequestrata.