«Se è chiaro l’interesse pubblico nella realizzazione del Biodigestore, qual è l’interesse di chi non lo vuole?». E’ solo un passaggio questo, dell’intervento del Sindaco Gianguido D’Alberto in aula, durante il Consiglio Comunale sulla TeAm, ma è un passaggio che, in realtà, meriterebbe un Consiglio a parte, perché in questo momento è “la domanda delle domande”. Non è la prima volta che il SIndaco, sul tema, non si limita alla lettura amministrativa e politica della costruzione dell’impianto di biodigestione, ma la analizza anche in chiave quasi giornalistica, affidando alla platea consiliare un fatto e la lettura di quel fatto. E il fatto è chiarissimo: «Ci sono forze in questa città che si stanno muovendo per fare in modo che il biodigestore non si realizzi, cioè che non si realizzi un impianto di grandissima importanza per la città e l’intera provincia…», e se questo è il fatto, la lettura ne consegue: «…se è chiaro l’interesse pubblico nel farlo, qual è quello nel non farlo?». Domanda che rimanda senza metafore agli attacchi dell’associazione Ambiente e Sicurezza e che, ovviamente, aggira anzi: scavalca la fin troppo facile obiezione che l’interesse sia la “difesa dell’ambiente”, perché lo stesso Sindaco la previene: «l’interesse pubblico, in quanto azione decisiva nella gestione dei rifiuti e nella bonifica dell’area dell’ex inceneritore, è preponderante in assoluto». Ed è per questo che lo stesso Sindaco annuncia un prossimo incontro pubblico, con tutte le associazioni ambientaliste, perché possano esprimere ufficialmente il loro giudizio su un’opera che, nella totale mancanza di voci contrarie, ha già di fatto un’ufficiosa approvazione collettiva dalle stesse associazioni. Tutto questo, il Sindaco lo dettaglia nell’intervista che state per vedere e che chiude con una battuta, che rimanda alla battuta dell’associazione contraria «Neanche Batman potrebbe realizzare il Biodigestore di Teramo…», la replica del Primo Cittadino evoca il codice Jedi: «Non sono Batman né Superman, ma la forza (della comunità) è con me…».