nella foto) dell’Associazione Codice Rosso - Rita doveva scontare una pena per aver commesso un reato minore, quello di furto, era benvoluta da tutto il corpo della polizia penitenziaria e dalle sue compagne nel carcere, aveva completato con successo un corso di sartoria». La detenuta era affetta da numerose patologie, tra le quali un tumore, e nei giorni precedenti la morte aveva accusato un malore ed era portata all’ospedale di Teramo. «E’ tornata a Castrogno con una diagnosi di bronchite, ma nonostante la terapia farmacologica prescritta le compagne riferiscono che Rita stava sempre più male e accusava dei forti dolori al petto - continua la Di Rocco - a nulla sono valsi soccorsi immediati dei sanitari del carcere e successivamente quelli del 118 Rita muore nel pomeriggio del Primo maggio».
La Procura di Teramo ha aperto un'inchiesta per far chiarezza sulle cause della morte della quafrantunenne, ma la stessa Adele Di Rocco, in qualità di Presidente del coordinamento Codice Rosso torna a sottolineare che «..nel carcere di Castrogno c'è un esubero di di detenuti, 400 a fronte di 200, con gravi carenze di personale, le vittime degli ultimi mesi hanno in comune patologie gravi psichiatriche e fisiche, il carcere teramano non può assicurare alle detenute le giuste cure, e dall'inizio dell'anno sono già trenta le morti nelle carceri italiane, col triste primato proprio in quello di Castrogno… con quattro vittime; urgono interventi e attenzioni immediate per garantire il diritto alla vita».