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 TalentusAnche due giovani architetti teramani saranno protagonisti della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia 2025. Si tratta di Roberto Monticelli, originario di Pineto, e Matteo Almonti, di Castiglione Messer Raimondo, che presenteranno il progetto “Taranto, un progetto di suolo per l’adattamento dell’esistente”, già vincitore nel 2020 del prestigioso premio internazionale Villard 21, con il tema “From social housing to social habitat”. Entrambi si sono laureati con il massimo dei voti presso l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Pescara, distinguendosi sin da subito per originalità e visione progettuale. Attualmente, Matteo Almonti ha aperto il proprio studio professionale, MAA – Matteo Almonti Architecture, con sede a Roma, ed è dottorando in Architettura – Teorie e Progetto presso l’Università La Sapienza. Roberto Monticelli, dopo esperienze formative e professionali in Colombia e a Basilea, oggi lavora come architetto presso il rinomato studio Wiel Arets Architects a Zurigo. Il progetto verrà esposto all’interno del Padiglione Italia, nel contesto del progetto espositivo TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’Intelligenza del mare, curato da Guendalina Salimei, che pone al centro il rapporto tra terra, acqua e processi di trasformazione del paesaggio italiano, con particolare attenzione alle sfide ambientali e sociali contemporanee. “Taranto, un progetto di suolo per l’adattamento dell’esistente” si inserisce pienamente in questo quadro, proponendo una strategia di rigenerazione territoriale che valorizza il suolo come infrastruttura ecologica, sociale e culturale, con uno sguardo attento alle dinamiche urbane e ambientali di Taranto. Il lavoro è frutto di una esperienza universitaria che ha coinvolto anche gli studenti, oggi architetti, provenienti da varie parti d’Italia, tra cui Giorgio Pio Morganella, Cristian Orsino, Elena Perrone, Pasquale William Sforza e I proff. Matteo Di Venosa, Michele Manigrasso e Domenico Potenza. La partecipazione di Monticelli e Almonti alla Biennale rappresenta un motivo di grande orgoglio per la provincia di Teramo, confermando il valore e la visione internazionale di una nuova generazione di architetti capaci di affrontare con consapevolezza e innovazione le sfide del nostro tempo.