Un'osteria, pochi tavoli e un menù
speciale di 12 portate difficili da digerire. Tra i primi, piatti
bollenti che non scaldano è possibile scegliere il piatto "Beni
confiscati" che ha come ingredienti privatizzazione, vendita,
regalo ai mafiosi; o "Liberi di corrompere" con ingredienti
impunità, corruzione "solidamente" regolata, ancora sistemica e
organizzata. Se vuoi scegliere solo un secondo puoi trovare
bocconi duri da mandare giù come la "Legge bavaglio" con
ingredienti particolari: divieto di informare, corto circuito
dell'informazione, querele temerarie; o "Sovraffollamento delle
carceri" con ingredienti: celle sovraffollate, la carenza di
personale, la scarsità di attività educative e di reintegrazione.
E per ultimo quei dessert dimenticati, ma essenziali come "Verità
per le vittime innocenti delle mafie ingredienti": 80% dei
familiari non conosce verità; e "Liberi di scegliere" composto da
nessuna tutela per chi vuole fuggire dai contesti mafiosi.
L'osteria simbolica è stata inaugurata stamattina da Libera con
un flash mob in Piazza de' Celestini a Bologna per dare il via a
"Fame di verità e giustizia" un percorso a 30 anni dalla nascita
di Libera e della sua rete associativa, che attraverserà il
Paese, da Nord a Sud e in Europa con iniziative, flash mob,
laboratori, assemblee, speaker corner e azioni di denuncia per
animare il dibattito pubblico con l'obiettivo di riscrivere la
piattaforma in tema di lotta alle mafie e corruzione, con una
funzione di advocacy rispetto alle istituzioni competenti. Una
mobilitazione contro le mafie dei potenti e dei colletti bianchi
con l'obiettivo di rimettere al centro della vita pubblica
l'urgenza nel contrasto a mafiosi e corrotti . "Fame di verità e
giustizia" dopo Bologna e l'Emilia-Romagna toccherà nel mese di
maggio Umbria, Abruzzo, Lazio, Toscana e Calabria per poi
attraversare a giugno tutte le altre regioni.