Chi si aspettava assenze di massa sui banchi della Maggioranza, è rimasto deluso, anzi:no. La presenza di sedici consiglieri, infatti, non è sintomo di coesione gianguidica ma, al contrario, in questo caso, è riprova delle difficoltà, visto che nessuno tra i gruppi che sostengono la maggioranza vuole farsi carico di testimoniare la crisi. Tutti presenti, dunque, ma tutti divisi, l’un contro l’altro armato. Ma per l’appello contano i numeri, quindi il Consiglio straordinario sul Commercio si apre regoiarmente con 29 presenti. Quelli che mancano, semmai, sono i commercianti, che hanno però segnato la loro assenza volantinando sulle sedie, per contestare l’orario del Consiglio (loro volevano che si facesse di giovedì pomeriggio), ma in fondo poco conta: quello che avevano da dire l’hanno detto chiaramente con parole e azioni, e poi in Consiglio non c’era la possibilità di parlare, quindi. Apre i lavori l’assessore al Commercio Filipponi, che legge il nuovo documento della Maggioranza, ma aggiustato e corretto con qualche emendamento preso dalle dalla proposta della Minoranza, e liberato da qualche idea non praticabile, come quella di aumentare gli stalli blu alla Easy Help per diminuire le tariffe. Dopo una marea di commissioni, si è scoperto che non si può fare. Meglio tardi che mai. Il documento del Comune, sul quale l’assessore (reduce dalla contestazione di esponenti della sua stessa lista, nell’ultima riunione di Maggioranza) enfatizza a tratti, e a tratti invoca collaborazione sinergica, è un mischione del già sentito, non privo di passaggi autolesionistici (che all’assessore evidentemente sfuggono), con una serie di proposte possibili e meno possibili, ma che non sembra indicare una strada certa, visto che comunque dilata la soluzione a tre anni, ovvero quando questa gianguideria non ci sarà più.
Per la Minoranza, prende la parola Antonetti, che verga legnate verbali su Filipponi e la stessa Maggioranza, sottolineandone le lentezze, le mancate soluzioni, le proposte non realizzate, le promesse non mantenute, partendo dall’emblematica premessa del documento del Comune, che aspira ad individuare il reale bisogno di posti auto per i residenti, perché «dopo sette anni - affonda Antonetti - non sapete neanche quanti posti servono». Antonetti torna a chiedere la risoluzione o la revoca della convenzione con Easy Help, che è la “madre di tutti i problemi”.
Tocca invece ad Alessio D’Egidio, di Azione, spiegare l’annunciato documento del suo partito, che è una terza via tra Maggioranza e Minoranza, ma che chiude il suo intervento sottolineando l’inutilità di questo Consiglio e chiedendo i “numeri”, ovvero tutte le “cifre” sui temi del parcheggi, della mobilità, del traffico.
Poi, si apre la discussione, ed è Rabbuffo a spostare l’attenzione dal tema della sosta a quello della rivitalizzazione del Centro Storico.
Fracassa torna sul tema della Easy Help,
La seduta è stata aggiornata a dopo pranzo. Il documento "inutile" sarà approvato, probabilmente, con i voti della maggioranza.
saasa