Michele Venda, 42 anni, è morto nel carcere di Castrogno il 28 febbraio scorso per un’overdose di cocaina e benzodiazepine. Lo ha stabilito l’autopsia disposta dalla Procura, che riaccende i riflettori sull’emergenza droghe negli istituti penitenziari.
Venda, affetto da gravi patologie cardiache, psichiatriche e neurologiche, era stato dichiarato incompatibile con il regime carcerario. Il tribunale di sorveglianza dell’Aquila ne aveva disposto il trasferimento in una struttura sanitaria a Pineto. Ma il trasferimento non è mai avvenuto.
Il detenuto divideva la cella con Domenico Di Rocco, 46 anni, trovato morto poche settimane dopo. Per quella seconda morte sono ora indagati un medico e due infermieri. Nel 2025, sono già quattro i decessi registrati nel carcere teramano, mentre continuano sequestri di droga e inchieste sulle falle nei controlli.
La tragedia di Castrogno non è un caso isolato, ma il sintomo di un sistema penitenziario al collasso.